“È durato un giorno, dal pomeriggio del 30 novembre scorso, il “pronto intervento” di HERA per riparare la rottura alla rete dell’acquedotto che rifornisce i Lidi Nord (Casalborsetti, Porto Corsini e Marina Romea) e ripristinare la completa operatività del servizio. Da un lato, si è dovuto introdurre modifiche alla configurazione impiantistica e dall’altro aggiustare la condotta principale nel più breve tempo possibile. I tempi – ha dichiarato HERA – sono stato complicati dalla posizione del giunto danneggiato riscontrato sul l’impalcato del ponte di via Baiona in parte a contatto con l’acqua, nonché dalle esigenze di sicurezza dell’intervento, perché con l’alta marea la condotta finiva in parte sotto la linea d’acqua. Secondo l’azienda, è stata attivata, dopo un paio d’ore dai rubinetti in secca, la “configurazione di emergenza” imposta dal contratto di servizio sottoscritto col Comune, “che ha permesso di alimentare i tre lidi con una pressione minima”, ma che “purtroppo è risultata insufficiente a sostenere i consumi del periodo, soprattutto delle utenze situate ai piani più elevati”. Il danno per le tre località balneari, nel periodo di massima affluenza ed occupazione turistica, è stato notevole. Si è ad esempio saputo che diverse famiglie, appena arrivate ad un hotel a quattro stelle di Marina Romea per restarci fino a domenica 4 settembre, hanno fatto le valigie infuriate.
Questi incidenti non sono prevedibili. I colleghi di Viva Ravenna, consiglieri comunali, hanno tuttavia chiesto all’Amministrazione alcuni doverosi chiarimenti su come il caso è stato affrontato: in particolare sulla inadeguatezza della “configurazione d’emergenza” predisposta quale servizio sostitutivo; sull’eventuale collegamento tra la rottura della rete idrica avvenuta nel fianco di un ponte di via Baiona e la qualità dei lavori conclusi pochi mesi fa, dopo lunghissimi ritardi, per restaurare e risanare il ponte stesso; sulla totale assenza del sindaco in materia di Protezione civile, per la totale mancanza di ogni informazione alla cittadinanza, anche nella previsione di un piano operativo di allerta ed emergenza qualora la rottura si fosse prolungata anche solo di poche ore.
Se gli incidenti non si possono prevedere è però necessario e obbligatorio che si faccia il massimo per prevenirli, che i colleghi hanno indicato come ammodernamento della rete idrica, esigenza che tuttavia si estende con gravità anche alla rete di distribuzione del gas metano. Ci è stato ad esempio riferito autorevolmente che martedì scorso, sul bordo strada della provinciale San Vitale tra Godo e la rotonda che conduce a Russi si sono viste in azione una squadra di HERA ed una dei vigili del fuoco che di solito, quando operano congiuntamente, è per cercare fughe di gas. Più tardi, nel pomeriggio, passando sulla statale 309, detta piuttosto “strada Romea”, all’incrocio con via Canalazzo, sentendosi sulla carreggiata un forte odore di gas metano, si è notato personale di HERA lavorare su una flowline (linee di tubazioni che dirigono il flusso di un liquido o gas da una sorgente a un’apparecchiatura, in questo caso di metano), potendo dedursene che una perdita del gas fosse stata riscontrata da quelle parti.
Non se n’è saputo niente, ma è lecito comunque chiedersi se questo genere di eventuali segnali possa indicare l’esistenza di un più ampio problema di manutenzione e/o sostituzione di linee d’acqua o di gas, le quali, non durando eternamente, devono periodicamente essere soggette a prove di corrosione, e/o a spessimetrie, che utilizzano strumenti ad ultrasuoni e sonde piane, e/o ad altri controlli non distruttivi, allo scopo di provvedere tempestivamente alle dovute sostituzioni delle condotte a rischio. Appare ovvio osservare, in particolare, che le perdite di gas possono causare dei veri disastri, dati gli spazi ristretti e l’ampia presenza sul territorio di fonti di accensione (elettricità e fuochi domestici).
È lecito dunque chiedere al sindaco quali specie di controlli e con quale frequenza siano contrattualmente previste e come verificate per ricercare, sul territorio del Comune di Ravenna, le tubazioni dell’acqua e del gas corrose o consunte o usurate, al punto di dovere essere rapidamente sostituite perché facili a rotture, e se non sia il caso, se manchevoli, che siano introdotte ed applicate con rigore di attuazione e di verifiche, da parte dell’amministrazione comunale, proprietaria diretta o indiretta delle reti.”