“E’ stata annunciata per i prossimi giorni l’ennesimo raduno per ricordare l’anniversario della morte del gerarca fascista Ettore Muti, già squadrista da giovanissimo e ai vertici del fascismo ravennate e nazionale. Come negli scorsi anni è presumibile che i nostalgici, organizzatori della cerimonia, cerchino di farne in realtà un episodio di apologia del fascismo.
Occorre ricordare che Muti fu uno dei responsabili della scia di episodi criminosi di cui macchiò lo squadrismo a Ravenna e in Romagna nei primi anni venti e fu poi un gerarca di prima grandezza, tanto che, dopo la sua morte gli venne intitolata una delle formazioni repubblichine che si distinsero in ferocia verso i partigiani, gli antifascisti, le popolazioni civili.
L’ANPI di Ravenna rammenta a chi non lo ricordasse, che appena un anno dopo la morte di Muti, il 25 agosto 1944, i suoi seguaci perpetrarono l’eccidio del ponte degli Allocchi, nel quale dodici fra partigiani e patrioti vennero barbaramente assassinati.
Riteniamo che nella Repubblica italiana tali manifestazioni debbano essere vietate e severamente perseguite, ai sensi delle norme della Costituzione e delle leggi specificamente varate contro l’apologia di fascismo. Non è lecito appellarsi alla libertà di manifestazione per fare propaganda ad un regime che le negò e le represse per oltre un ventennio.
Nessuna tolleranza è consentita verso gli eredi di quello che fu il periodo più buio della storia italiana.”