“Il problema (non ancora annoso) della raccolta differenziata sembra già attanagliare i cittadini, considerata l’eco che rimbalza su giornali, social e quanto di più disparato possa dilatarne la portata.
In verità la rivoluzione avviata ad inizio estate desta più di una perplessità circa l’utilità e l’efficacia delle novità introdotte dalla raccolta “porta a porta”.
Il vecchio sistema consistente nell’utilizzo di cassonetti per plastica, carta, vetro e sfalci/ramaglie è rimasto in piedi, fatta salva l’eliminazione dell’onnicomprensivo cassonetto per l’indifferenziata.
Sono stati quindi consegnati alle famiglie due distinti bidoncini per l’organico e per l’indifferenziata, da esporre sulla pubblica via davanti al loro domicilio due o tre volte a settimana, ai fini della raccolta itinerante curata dagli automezzi di Hera.
Il sistema ha da subito innescato lo scontento degli obbligati, costretti a tenere in casa un organico, deperibile troppo velocemente soprattutto in estate, per due o tre giorni prima del conferimento in strada e ad utilizzare per l’indifferenziabile un contenitore poco idoneo all’uopo, tant’è che più volte non viene svuotato dagli addetti ai lavori a causa della chiusura non corretta.
Vi è però da dire che alla regola sono stati sottratti i condomìni, ai quali sono stati assegnati più capaci contenitori cumulativi per l’organico (con chiusura a chiave) e per l’indifferenziata (apertura con tessera magnetica).
Tale ultima soluzione solleva quegli utenti dall’onere di conservare in casa rifiuti organici deperibili ed indifferenziati non sempre a misura per il piccolo contenitore in dotazione, e permette di sbarazzarsi velocemente anche di tali rifiuti in qualsiasi giorno ed a qualsiasi ora.
Gli abitanti di case singole e/o con soluzioni abitative affini sono stati invece costretti all’estenuante rito del deposito in strada e ritiro di bidoncini a giorni determinati, con comprensibile disagio organizzativo (e, perché no, con dispendio di danaro pubblico per l’acquisto di tali supporti ed impiego di molto più personale e mezzi).
Forse sarebbe stato meglio sostituire i due bidoncini personalizzati con due cassonetti del tipo oggi assegnato ai condomìni, da collocare in aggiunta agli altri già presenti nelle isole ecologiche stradali, consegnando semplicemente ai contribuenti le rispettive chiavi di apertura (adesso in uso alle famiglie condominiali).
Sarebbe forse potuto essere questo l’uovo di Colombo?”
Firmata: Giuseppe Fantini