Secondo l’indagine sulla congiuntura, condotta dalla Camera di commercio di Ravenna in collaborazione con il sistema camerale dell’Emilia-Romagna, l’osservazione del dato tendenziale evidenzia che il trend positivo per il settore delle costruzioni ravennate si conferma; nel primo trimestre del 2022 è stato riscontrato un ulteriore incremento per il fatturato del settore, che mette a segno un +2,4%. Il risultato finale dell’industria delle costruzioni, è la sintesi del trend migliore delle imprese con più di 9 dipendenti (+3,4%) e delle attività artigiane (+3,5%), mentre le imprese sotto ai 10 addetti registrano un incremento del fatturato appena del +0,8% e molto sotto al valore medio. La proroga agli incentivi principali per il settore delle costruzioni anche per il 2022, faceva ben sperare in un consolidamento della tendenza positiva ma gli scenari economici sono rapidamente cambiati, volgendo al peggio: la crescita tendenziale riscontrata nel trimestre di inizio dell’anno, risulta in rallentamento rispetto a quella riscontrata nel trimestre precedente. Il record dei costi delle materie, il caro-bolletta, i conflitti geopolitici e la difficile situazione a livello internazionale, stanno facendo da freno alla ripresa, ostacolandola e mettendola a serio rischio. L’industria delle costruzioni della regione Emilia-Romagna, nel primo trimestre, con una intensità relativa pari a +5,2% (+6,3% per gli artigiani edili regionali), prosegue la ripresa avviata l’anno scorso ma, come in ambito provinciale, decelera rispetto al risultato del precedente trimestre, proseguendo comunque la tendenza positiva. Tra gennaio e marzo rimane positiva la tendenza per l’industria delle costruzioni, sia provinciale che regionale, ma risulta meno intensa la fase di espansione, attenuando la fase di recupero avviata nel 2021. Altro tempo dunque sarà necessario per recuperare le pesanti perdite del 2020 per il settore, che è stato tra quelli più colpiti per le conseguenze derivate dalle politiche di contrasto alla diffusione del virus. Per quanto riguarda l’andamento rispetto al trimestre precedente, nel primo trimestre del 2022, gli indicatori congiunturali espressi in forma di giudizio (stabilità, diminuzione, aumento) diventano negativi, esternando così una valutazione sostanzialmente svantaggiosa sull’andamento congiunturale del settore e quindi in peggioramento, rispetto alla rilevazione precedente per produzione e fatturato. Per l’andamento del fatturato rispetto al trimestre precedente, negativi anche i saldi per le artigiane edili e molto più pesante per le imprese di minor dimensione; positivo invece per le imprese con più di 9 dipendenti. In tutti i casi, la maggioranza delle imprese segnala di non aver osservato variazioni significative nel volume di affari, rispetto al trimestre precedente. Le previsioni delle nostre imprese edili, convergono invece verso l’aspettativa di tendenze in miglioramento per quanto riguarda il fatturato complessivo e per il trimestre primaverile gli imprenditori edili ravennati sono stati abbastanza ottimisti, probabilmente confidando nei vari incentivi previsti per il settore, anche in presenza di tutte le problematiche da affrontare nell’imminente futuro. Gli operatori del settore sperano in un ulteriore recupero positivo. Consideriamo tuttavia che è schizzata a quasi 71% la quota delle imprese “attendiste” del campione, cioè che sperano nel breve periodo di riuscire a mantenere almeno invariata l’attività (era 58% nella rilevazione precedente) e confermano di essere la maggior parte. La tendenza espansiva si riflette sul numero di imprese del settore: l’analisi della base imprenditoriale delle costruzioni, mette in evidenza il boom di nuove aziende, con una crescita da 5.175 a 5.375 attività in un anno. Rispetto all’analogo trimestre del 2021, il numero totale delle imprese attive del settore è aumentato di 200 unità, pari a +3,9% in termini percentuali. Nel trimestre in esame, l’andamento secondo la velocità relativa, supera quello regionale (+3,1%) ed anche il risultato in ambito nazionale (+1,6%). La crescita della consistenza delle imprese dell’edilizia è iniziata già dal trimestre di apertura dell’anno precedente ed ha posto fine a più di dieci anni di continua riduzione. Anche se il confronto viene effettuato con il corrispondente trimestre dell’anno battezzato ufficialmente come pre-Covid, per la base imprenditoriale dell’edilizia si riscontra segno positivo con una velocità relativa pari a +3% e saldo positivo corrispondente a 157 imprese in più.
La difficile situazione a livello internazionale, l’inflazione, l’aumento dei prezzi di materie prime ed energia rappresentano fattori di freno. La tendenza espansiva si riflette sul boom di nuove aziende per il settore (+200 unità, pari a +3,9% rispetto a marzo 2021).