“Il difficilissimo contesto che sta affrontando il nostro Paese (la ripresa della pandemia in estate, la tragedia umanitaria della guerra con tutte le conseguenze anche economiche sulla fornitura di gas e la produzione agricola e da ultima anche la siccità con il rischio di carenza idrica) rischia di aggravare ulteriormente la già precaria situazione sanitaria.
Anche nella nostra realtà locale sono già presenti ritardi nell’erogazione dei servizi: sono quotidiane le lamentele dei tanti pazienti che si vedono prenotare esami ed accertamenti con tempi sempre più lunghi.
Con la conseguenza di un aumento di accessi impropri al Pronto Soccorso confidando così di bypassare le liste d’attesa. Tale contingenza ha ragioni strutturali e saranno necessari tempi non brevi per poterle affrontare e speriamo risolvere: confidiamo che gli investimenti previsti dal PNRR per la medicina del territorio e per la digitalizzazione raggiungano tale obbiettivo. Nel breve periodo però, è richiesto a tutti uno sforzo eccezionale affinché il Sistema Sanitario non collassi.
Chi ha avuto la necessità di cure mediche in un Paese dove non sono garantite sa bene quanto sia prezioso un Sistema Sanitario equo, universale e che offra i servizi essenziali in forma gratuita. A livello nazionale e regionale abbiamo anticipazioni di tagli ai servizi per problemi di bilancio, ma fino all’altro ieri i professionisti della salute non erano gli eroi e la sanità non era una priorità per gli investimenti per non rischiare di ritrovarci sguarniti ancora una volta davanti a un’emergenza che nessuno può ragionevolmente ritenere finita?
Alla Politica locale e a chi amministra e governa l’ASL della Romagna chiediamo un impegno ancora maggiore sul piano organizzativo e per il reperimento di professionisti sanitari, essendone ben nota la carenza, ma proprio per questo va fatto ogni possibile sforzo perché la nostra realtà locale diventi maggiormente attrattiva, dando anche seguito a quelle intenzioni e assicurazioni di maggiore concertazione con i professionisti fatte in un recente passato, per invertite la sensazione, presente tra i professionisti, di abbandono; con l’ovvia conseguenza che stiamo registrando pensionamenti sempre più anticipati. Inoltre, va organizzato ancor di più il rapporto con l’Università affinché possa essere un’opportunità di crescita per la nostra sanità locale.
Ai medici sollecitiamo un maggiore sforzo nell’ascolto delle persone, compatibilmente con un carico burocratico sempre più gravoso e il massimo impegno nell’appropriatezza prescrittiva; vengono riferite richieste di accertamenti anche ad alto costo e magari con carattere d’urgenza senza aver valutato il paziente; bisogna forse ripartire dalla clinica, dalla visita del paziente, prescrivendo eventuali accertamenti solo a completamento.
Infine, i cittadini dovranno necessariamente porsi la questione di una maggiore congruità delle richieste: al medico va presentato un problema di salute, non un elenco di accertamenti che si desidera fare. Il futuro del Sistema sanitario così come lo abbiamo conosciuto finora, dipende dall’impegno e dai concreti comportamenti di ciascuno di noi.”