Il Bike to Work anche per i liberi professionisti. Alessio Grillini, capogruppo di Italia Viva in consiglio comunale, ha depositato un’interrogazione in vista del prossimo consiglio comunale per chiedere di allargare la possibilità di partecipare al progetto Bike to Work anche ai liberi professionisti. Oggi, il progetto, che consente ai lavoratori dipendenti di ottenere un piccolo riconoscimento economico per gli spostamenti casa-lavoro se effettuati in bicicletta, ha iniziato una nuova campagna di adesioni.
“Il progetto Bike to Work, portato avanti in sinergia con la regione, è un motivo di grande vanto per il nostro comune. Non è da tutti sostenere di fatto uno stile di vita sano ed una mobilità sempre più sostenibile, e questa amministrazione ha dimostrato ancora una volta di avere una attenzione particolare in questo senso. Questa cosa va sottolineata” commenta Grillini.
“Tuttavia, se non già come correttivo oggi, dal prossimo bando, sarà necessario integrare l’iniziativa aprendola ai lavoratori autonomi, tanti dei quali popolano proprio il centro storico, la zona che ha più bisogno di trasporti alternativi all’auto.
Un accesso più ampio a questa iniziativa rappresenta la sua promozione stessa, ed il suo radicamento sul territorio.
Vedo questo passaggio come una iniziativa di coesione sociale in ottica green e salutare, escludere a priori una categoria (peraltro molto numerosa), rappresenta un gap che diventa necessario colmare. Se non già oggi, per il futuro”.
Il testo dell’interrogazione:
“Premesso che:
- In questi giorni è stato rifinanziato il progetto Bike to work, con l’aiuto di risorse regionali
- Il progetto è molto importante, e rappresenta davvero un grande sostegno alla realizzazione di una città sempre più sostenibile
- Ad ogni km fatto in bicicletta per andare al lavoro, tutti i dipendenti di aziende del faentino riceveranno un rimborso, fino ad tetto massimo di 40 euro al mese
Considerato che:
- Il tessuto lavorativo della città è composto anche da tanti lavoratori, esclusi di fatto da questa iniziativa, cioè imprenditori, ditte individuali, liberi professionisti, più semplicemente, partite iva
- Il bike to work non considera pertanto le categorie riconducibili al lavoro autonomo, che non vengono in alcun modo citate
- Questa cosa è difficile da comprendere, perché agevola una parte della cittadinanza, a discapito di un’altra, quando invece, l’iniziativa, dovrebbe creare una sinergia sociale diretta ad uno stile di vita ‘green’ e salutare
- E’ evidente che se meno utenti potranno accedere a questa iniziativa, il suo eco non potrà essere così forte come sperato. E’ condivisibile credo, pensare che se molti giovano di una iniziativa, molti altri cercheranno di aderirvi perché ne hanno sentito parlare, e ne hanno quindi compreso lo spirito
INTERROGA IL SINDACO E LA GIUNTA PER
- Se sia possibile integrare le risorse finanziate, comunali e regionali, per modificare le modalità di accesso al bike to work, e ricomprendere anche i lavoratori autonomi.
- Ove non sia possibile oggi, se si possa lavorare già oggi in questa direzione per il prossimo bando”