Riconoscimento immediato dello stato di emergenza e un piano di iniziative organico per far fronte alla crisi idrica, che sta colpendo soprattutto l’agricoltura. E’ il senso della interrogazione urgente presentata in Commissione agricoltura dal parlamentare romagnolo Marco Di Maio, raccogliendo l’allarme che proviene da tutto il comparto economico più duramente colpito dal rischio siccità e dagli amministratori locali.
“Non c’è tempo da perdere – afferma il deputato – non solo per assicurare al più presto lo stato di emergenza alle regioni interessante, come ha chiesto il presidente dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini; ma anche per definire un piano di contrasto ad una situazione che ad oggi non ha precedenti negli ultimi 70 anni”.
Nella sua interrogazione, che avrà risposta già nella giornata di mercoledì, il parlamentare ricorda che “secondo alcune stime si prevede una riduzione della produzione ortofrutticola dovuta alla siccità tra il 30% e il 40%. Un danno enorme per un comparto fondamentale per l’economia della nostra regione e non solo. Si temono anche danni alle centrali idroelettriche a causa della mancanza di acqua e della difficoltà di raffreddamento causata dalle alte temperature”.
“Siamo in un contesto in cui le temperature ben sopra la media, piogge scarse o assenti, neve esaurita sui crinali – sottolinea il deputato – sono fenomeni che non hanno precedenti nella storia repubblicana e che si vanno ad aggiungere al già pesante impatto prodotto dalla carenza di manodopera e dagli effetti della guerra di Putin contro l’Ucraina. Per questo sollecitiamo non solo il riconoscimento al più presto dello stato di emergenza per consentire ai territori di prendere misure adeguate, ma anche un insieme di interventi che possano alleviare i danni di questa condizioni e prevenirla per il futuro”.