Le industrie grandi consumatrici di energia uniscono le forze per contribuire efficacemente alla transizione energetica accelerando la decarbonizzazione: è questo l’obiettivo dei principali player industriali presenti nelle aree di Ravenna e di Ferrara, che hanno sottoscritto oggi a Ravenna – nell’ambito dell’evento promosso da OMC Med Energy – l’accordo per un progetto Carbon Capture and Storage (CCS) orientato alla massimizzazione delle sinergie tra le parti e con il territorio. Si tratta della prima iniziativa del genere in Italia.
Le industrie Cabot, Herambiente, Marcegaglia, Polynt, Versalis Eni, Yara, con Eni e Snam partner tecnici, coopereranno per raggiungere l’obiettivo di decarbonizzare le aree nelle quali operano.
Gli hard to abate in Italia rappresentano il 13% del totale delle emissioni GHG e il 64% del settore industriale, è per questo motivo che la decarbonizzazione di questi settori è strategica. In questo contesto la CCUS rappresenta la principale tecnologia e la soluzione più rapida ed efficiente per la riduzione delle emissioni dell’industria energivora. In particolare, nello scenario Net Zero Emissions della IEA la CCUS abbatterò il 35% delle emissioni industriali mondiali al 2050. In questo senso, i poli industriali di Ravenna e Ferrara condividono lo scopo e l’ambizione di sviluppare progetti efficaci per la riduzione delle emissioni attraverso l’utilizzo di questo strumento.
Si tratta di interventi particolarmente strategici per sviluppare un progetto a lungo termine che mira a espandere progressivamente l’impatto in termini di copertura territoriale e implementare man mano una maggiore capacità tecnologica e infrastrutturale.
”L’evento odierno rappresenta un incontro molto importante, perché ci dà la possibilità di presentare un progetto di grande rilevanza e unico in Italia, nato da grandi gruppi che operano nei distretti di Ravenna e Ferrara e che hanno deciso di mettere a fattor comune le proprie esperienze, know how e risorse per avviare insieme il processo di decarbonizzazione delle attività“ commenta Monica Spada, presidente di OMC Med Energy Conference&Exhibition.
“È un segnale chiaro – aggiunge Spada – della consapevolezza maturata sul territorio di quanto sia necessario operare in sinergia per conseguire l’obiettivo di riduzione del carbon footprint, che ha un diverso grado di difficoltà a seconda dei comparti produttivi.
Un progetto pilota, che parte da Ravenna e Ferrara con l’ambizione di poter essere replicato anche in altre realtà, un esempio di best practice che altri comparti possono prendere a modello per ridurre le emissioni. L’evento di oggi sancisce l’alleanza di OMC con nuovi stakeholder rispetto al suo passato e si inserisce nel solco delle partnership strategiche siglate con associazioni ed enti legati al mondo della transizione. OMC Med Energy conferma la volontà di volersi occupare di energia sotto ogni aspetto, ampliando così il suo raggio d’azione“.