Maggio è tradizionalmente il mese della prevenzione dei tumori cutanei: in questo senso vengono portate avanti varie iniziative a livello nazionale che puntano a ribadire quanto sia fondamentale sottoporsi agli screening per una diagnosi precoce, e quanto sia importante in vista dell’imminente estate conoscere le regole di una corretta esposizione al sole per minimizzare il rischio di sviluppare il melanoma. Molte di queste attività hanno come target i più giovani, la fascia d’età tradizionalmente considerata più portata ad assumere comportamenti poco prudenti: o quantomeno questa è la sensazione comune, ma evidentemente qualcosa sta cambiando. È notizia recente infatti di come i tassi del melanoma in Italia si siano stabilizzati tra i nati dopo il 1975 e, nelle ultimissime generazioni, abbiano cominciato a diminuire: segno di come le campagne di sensibilizzazione e di educazione portate avanti negli ultimi 30 anni abbiano raggiunto l’obiettivo voluto di bloccare un trend che, fino a qualche anno fa, segnava una preoccupante e continua crescita nell’incidenza di una delle neoplasie più temute e diffuse.
Una di queste iniziative vede il coinvolgimento dell’Intergruppo Melanoma Italiano e della Skin Cancer Unit dell’IRST IRCCS “Dino Amadori” di Meldola, che in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e dell’Istituto Oncologico Romagnolo propone agli studenti il concorso “Il Sole per Amico”: un contest attraverso il quale viene chiesto ai ragazzi una declinazione grafica artistica ed accattivante per veicolare il messaggio di prevenzione e di consapevolezza dei rischi di una scorretta esposizione ai propri coetanei. Si tratta di una delle attività che vengono portate avanti nell’ambito del progetto “Good Sun Good Skin”, e che ha visto la Skin Cancer Unit dell’Istituto di Meldola, i reparti di Dermatologia degli Ospedali romagnoli e i volontari dello IOR impegnati negli ultimi anni anche sulle spiagge della Riviera in un lavoro di divulgazione portato avanti attraverso un calendario di incontri in vari stabilimenti della Riviera. Il concorso ha visto quest’anno la partecipazione entusiastica dei ragazzi del Liceo Artistico “Nervi-Severini” di Ravenna, che hanno dato libero sfogo alla propria creatività sottoponendo alla commissione di valutazione dei lavori molto validi sia dal punto di vista concettuale che della realizzazione pratica.
L’elaborato che è stato giudicato il migliore in assoluto tra tutti quelli pervenuti è opera di Alessia Foschi, della classe 4°G: sviluppato a livello di visual utilizzando la fotografia e non il disegno, ritrae la studentessa di spalle su sfondo nero. La schiena della ragazza è una tavolozza di varie tinte: la scritta, “Riconosci la macchia del colore giusto”, un invito a conoscere la propria pelle e ad agire immediatamente laddove si individuasse un’anomalia preoccupante, identificata dal colore marrone con cui alcune parole del messaggio sono state evidenziate. Il lavoro è stato premiato proprio per la capacità di immergere le tematiche di ambito medico e scientifico all’interno dell’ambito più prettamente artistico. Grazie a questo splendido elaborato Alessia Foschi si è aggiudicata il 1° premio del concorso, ovvero una fotocamera stabilizzata DJI Osmo Pocket Prime Combo con kit accessori e care refresh. La seconda posizione se l’è aggiudicata la coetanea Luce Marangoni, mentre Valentina Ramolacci è salita sul gradino più basso del podio. Anche per queste ultime due studenti sono previsti dei piccoli riconoscimenti, anche se «ovviamente il vero vincitore di questa iniziativa rimane la lotta contro il cancro – spiega il Direttore Generale IOR, Fabrizio Miserocchi – l’impegno che tutti i ragazzi coinvolti in questo contest hanno messo è ben visibile dai loro elaborati, e ci fa ben sperare sul vero scopo di questo concorso che non è certo quello di individuare un migliore o un peggiore tra gli studenti, ma di continuare a far calare l’incidenza del melanoma tra le nuove generazioni. Maggiore la consapevolezza dei rischi, più probabile che i giovani possano godersi l’estate senza mettere a repentaglio la propria salute. Continueremo a proporre iniziative di prevenzione dei tumori cutanei: stiamo studiando insieme alla Skin Cancer Unit e ai dermatologi della Romagna un format rivolto in special modo a parrucchieri, estetisti e a tutti coloro che svolgono un lavoro che preveda uno stretto contatto con la pelle dei clienti. Avere professionisti formati a riconoscere le anomalie più sospette significa dare un enorme impulso alla diagnosi precoce di questo tipo di neoplasie, cosa che a sua volta migliora di molto la prognosi aumentando le prospettive di guarigione».