Dopo il degrado la criminalità. Non c’è pace per la frazione di Tagliata di Cervia dove residenti ed operatori turistici lamentano, da diverso tempo, tante criticità sul fronte dell’ordine pubblico.
Una situazione esplosiva che, la scorsa sera, ha visto scrivere l’ennesima pagina: l’arresto di un albanese di 46 anni trovato dalla Guardia di Finanza nella stanza di un albergo del lungomare con 51 grammi di cocaina oltre a 4500 euro in contanti, verosimilmente proventi dell’attività di spaccio.
Il pusher alloggiava in un albergo della frazione che, dal 2013, ospita quasi esclusivamente profughi e richiedenti asilo (nelle ultime settimana sono arrivati anche diversi ucraini).
E secondo residenti ed operatori turistici sarebbe proprio quello stabile, situato in una zona centrale della frazione, il “ventre molle” dell’ordine pubblico perché – mentre le strutture ricettive della zona devono sottostare a rigidi protocolli – in quella struttura, per altro ormai degradata, le misure igieniche sembrano precarie e chi vi alloggia spesso si lascia andare a schiamazzi notturni, come le ormai rituali partite serali a calcio in mezzo alla strada che certo – rilevano gli operatori – “a Milano Marittima non sarebbero consentite”.
Nel passato, spesso riportati dalle cronache locali, si sono verificati arresti per spaccio di banconote false, risse, traffico di droga ed anche molestie sessuali: “La sensazione – dicono gli operatori turistici di Tagliata – è che quei profughi siano abbandonati a loro stessi senza alcun progetto di inclusione sociale. Spesso trascorrono il loro tempo in pineta a bere, urlare e fumare. Si sdraiano per strada nei parcheggi, buttano ogni tipo di rifiuto nei cassonetti, bevono spesso di notte senza alcun rispetto delle norme. Insomma, per una località turistica una convivenza molto difficile. In alcuni momenti, per altro, sono arrivati ad un numero molto elevato, circa 80, davvero troppi per quel genere di edificio”.
Residenti ed operatori di Tagliata hanno chiamato tantissime volte Carabinieri e Polizia Municipale per segnalare le più disparate situazioni di degrado, per denunciare i rumori molesti durante la notte e situazioni di disturbo della quiete pubblica “ma sia questa che la precedente amministrazione – denunciano – non hanno mai dimostrato di voler affrontare seriamente la questione. Eppure qui la tassa di soggiorno la paghiamo e allora la domanda sorge spontanea: dove sono le politiche turistiche del comune per mantenere la qualità del territorio? Come si può promuovere una seria politica dell’accoglienza se è il Comune stesso a crearci problemi?”
“Tagliata – proseguono – è una piccola comunità di operatori turistici, hotel, bagnini, piccoli negozi che basano la loro esistenza sulla breve stagione estiva e l’impatto della pessima gestione di quell’hotel contribuisce fortemente al degrado d’immagine percepito dai turisti con conseguente crollo di arrivi e presenze”.
Insomma, secondo residenti e operatori, quell’albergo in prima linea sul lungomare di una località turistica non sembra il luogo ideale dove applicare queste bizzarre politiche di accoglienza auto-gestita: “Un’amministrazione dovrebbe tutelare gli imprenditori che si impegnano, lottano ed investono per migliorare sempre l’accoglienza e lasciar un buon ricordo della località. Qui invece sembra che tutti facciano spallucce e che, nei loro piani, Tagliata debba diventare il bronx dimenticato da tutti. In primis dalla politica…”.