Ecco il messaggio che Libertà e Giustizia, circolo di Ravenna, ha inviato a Sandra Bonsanti, presidente emerita di Libertà e Giustizia, e a Sergio Labate, attuale presidente di Libertà e Giustizia.
“Cara Sandra, caro Sergio, amiche e amici di Libertà e Giustizia,
questo che vi inviamo non è un messaggio di circostanza.
Troppo poco dire che ci uniamo al dolore di Ayshe, dei figli e di Libertà e Giustizia, di cui facciamo orgogliosamente parte.
Perché il dolore che proviamo per la scomparsa di Paul è veramente grande.
Scompare un intellettuale europeo, britannico, italiano. Italiano per scelta, e per passione.
La stessa passione che metteva nello studio, nella ricerca, nell’impegno politico e civile.
Voglio essere un intellettuale pubblico, ci disse a Ravenna in occasione di uno dei tanti incontri con lui.
Nella stagione dei Girotondi, nella stagione, lunga, di decostruzione del mito berlusconiano. In momenti seminariali di studio.
Era sempre disponibile ad incontri politici e di studio. Sempre generosamente attento alle nostre richieste di aiuto.
Un aiuto che, nel tempo, ha sostenuto le attività del Comitato in Difesa della Costituzione di Ravenna, di Libertà e Giustizia, circolo di Ravenna, e, recentemente, della associazione Femminile Maschile Plurale. Perché anche alla libertà delle donne Paul era molto attento, con lealtà ed empatia.
Una grande lezione, di storia e di cultura, quella che Paul ci ha dato nei venti anni trascorsi dal 2002, quando cominciò il nostro comune percorso.
Ci proponeva, in modo esigente e fermo, anche una lezione di metodo. Dobbiamo essere radicali e miti, allo stesso tempo. Non dobbiamo parlarci addosso. Sintesi e rispetto. Non è questione di buone maniere, è questione politica.
La lezione di Paul Ginsborg resta. I frutti forse li vedremo in futuro. Passata questa stagione di intolleranza e di violenza.
Quando la politica avrà vita migliore.
Per Libertà e Giustizia, circolo di Ravenna
Marinella Isacco, Paola Patuelli”