Domenica primo maggio si terrà a Villanova di Bagnacavallo il secondo e ultimo appuntamento per la primavera 2022 della mostra mercato “Rabòj”.
Il progetto, pensato per la valorizzazione dell’artigianato, del territorio e della filosofia del riuso, è promosso dall’associazione culturale Civiltà delle Erbe Palustri di Villanova di Bagnacavallo e dal Comune.
L’intero centro di Villanova accoglierà, dal mattino fino al tramonto, collezionisti, commercianti, espositori creativi di opere dell’ingegno, artigiani, produttori agricoli, associazioni di volontariato ed espositori privati.
Saranno visitabili l’Ecomuseo delle Erbe Palustri e l’Etnoparco “Villanova delle capanne”, dove si potranno vedere all’opera gli artigiani del “Cantiere aperto” nel laboratorio dimostrativo d’intreccio delle erbe di valle e altri antichi mestieri.
All’interno dell’Ecomuseo saranno tre le mostre allestite: “Un fiume di immagini”, omaggio al Lamone, terra unica d’arte, di acqua dolce e di sale, collettiva dell’associazione Artèj – Ritagli d’arte di Russi; “C’era una volta un re”, storie di legni parlanti attraverso racconti fantastici dell’autrice Orietta Rocchi; “Le lettere scarlatte”: la tela racconta storie di famiglie romagnole, di Maria Rosa Bagnari.
Presso la “Sala Azzurra” del Palazzone sarà invece proposta la mostra fotografica dal titolo “Emozioni nelle terre del Lamone”, percorso ciclo-naturalistico fra ponti, valli e architetture rurali, esposizione allestita in collaborazione con il circolo fotografico “Il Forno” e la Biblioteca di Villanova.
Per il pranzo funzionerà presso l’Ecomuseo La Locanda dell’allegra mutanda, con le sue famose specialità enogastronomiche (prenotazione obbligatoria).
Per informazioni e prenotazioni:
0545 280920
erbepalustri.associazione@gmail.com
www.erbepalustri.it
Rabòj è un termine dialettale locale che un tempo indicava lo scarto della lavorazione delle erbe palustri, attività che ha connotato il paese di Villanova fino agli anni Sessanta del secolo scorso e che trova oggi nell’Ecomuseo delle Erbe Palustri la sua principale testimonianza. A quest’ottica dello scarto, del suo riutilizzo e recupero, del «non si butta via niente», si lega questa nuova veste della mostra mercato che invita ad acquisti sostenibili, creando un circolo virtuoso che dia nuova vita alle cose.