“Quel grosso ramo di pino, se fosse caduto in testa a qualcuno, l’avrebbe ammazzato”. C’è rabbia negli operatori turistici della frazione di Tagliata che, ormai prossimi alla riapertura delle loro attività, si sono ritrovati immersi tra l’incuria e il degrado: “Quel ramo caduto sul marciapiede è solo la punta dell’iceberg – dicono all’unisono – perché, in realtà, è tutta la frazione a presentarsi quest’anno in uno stato a dir poco imbarazzante. Per altro, il giorno prima avevamo inoltrato una segnalazione al Comune di Cervia per avvertire che, in viale Italia, c’era un ramo penzolante. Nessuno è venuto e, il giorno dopo, il ramo è franato sul terreno fortunatamente senza colpire persone né auto”.
L’arredo urbano di Tagliata, in effetti, è al limite del tollerabile. Le grosse radici dei pini hanno ormai devastato l’asfalto e anche per le auto percorrere quel tratto di strada è diventato pericoloso: “Si rischiano danni seri alle ruote, alle marmitte e alle sospensioni – dicono gli operatori turistici – per non parlare dei rischi di chi percorre il lungomare in motorino. Basta un avvallamento per ritrovarsi per terra. Già lo scorso anno, tanti anziani turisti cadevano per terra inciampando nelle radici o nei ciottoli dell’asfalto sconnesso. Insomma, non solo una vergogna per l’immagine, ma anche un rischio concreto per l’incolumità delle persone”.
Anche sul fronte degli sfalci, la situazione resta precaria: “Vorremmo tanto capire – si lamentano albergatori, esercenti e cittadini di Tagliata – che fine fanno i soldi della tassa di soggiorno. Non dovevano servire per il decoro delle zone turistiche? Soprattutto le stradine interne, quelle perpendicolari al lungomare, sono in condizioni al limite dell’impraticabilità. Per non parlare del parcheggio pubblico di via Brianza, che sembra una groviera. Cervia viene considerata la ‘città dei fiori’, ma in questo angolo di comune le aiuole sono ormai diventate una chimera”.