“Nel carteggio intercorso pochi giorni prima della nuova mostra del Mar, annunciata con enfasi dal sindaco de Pascale, la figlia dell’artista Sol Lewitt, Sofia, risponde in maniera perentoria alla richiesta della conservatrice del Mar Giorgia Salerno: l’opera “Wall Drawing #570” va distrutta al termine dell’esposizione.
In tal modo, Sofia LeWitt vuole far rispettare le volontà del padre e lo scrive persino in maiuscolo nella corrispondenza con la Salerno: DESTROYED.
E da quanto emerge la stessa Sofia non sembra essere mai stata informata delle intenzioni del Mar di mantenere l’opera in esposizione permanente, presso il museo ravennate.
Una questione di non poco conto di cui il duo De Pascale – Salerno non ha fatto alcuna menzione alla presentazione dell’esposizione dell’opera di Sol Lewitt WD 570 all’interno Del Mar, il 4 aprile scorso.
Una questione di non poco conto di cui il duo De Pascale – Salerno non ha fatto alcuna menzione alla presentazione dell’esposizione dell’opera di Sol Lewitt WD 570 all’interno Del Mar, il 4 aprile scorso.
Un evento che ha visto l’Assessore alla Cultura messo addirittura ai margini e – chissà – forse tenuto addirittura all’oscuro del suddetto carteggio, per lasciare le luci della ribalta al sindaco e alla conservatrice.
Un episodio che porta con se ripercussioni pesanti poiché la madornale svista del Mar ha varcato i confini nazionali e sembra essersi propagata a gran velocità nell’ambiente della cultura internazionale.
Un ambiente fatto di fragili rapporti, spesso basati su fiducia e stima nel Direttore e nel conservatore, che negli anni hanno permesso al Mar di mettere in piedi esposizioni di tutto rispetto pur a budget ridottissimi, potendo contare ad esempio su prestiti ottenuti grazie agli ottimi rapporti dell’ex Direttore Claudio Spadoni con altri musei e gallerie di fama mondiale.
Un ambiente fatto di fragili rapporti, spesso basati su fiducia e stima nel Direttore e nel conservatore, che negli anni hanno permesso al Mar di mettere in piedi esposizioni di tutto rispetto pur a budget ridottissimi, potendo contare ad esempio su prestiti ottenuti grazie agli ottimi rapporti dell’ex Direttore Claudio Spadoni con altri musei e gallerie di fama mondiale.
Ora c’è davvero da chiedersi quale fiducia potranno ancora avere questi soggetti nei confronti del nostro museo d’arte, grazie alla figuraccia collezionata in questa occasione.
E c’è anche da chiedersi se il
Consiglio di Amministrazione del Mar, fosse informato di tutta questa storia.
Consiglio di Amministrazione del Mar, fosse informato di tutta questa storia.
La questione appare ancora più grave se si considera che il tutto è venuto alla luce dopo che il gruppo consiliare de La Pigna, insospettito dalla polemica che stava animando i giornali locali e che vedeva protagonisti l’attuale direttore del Mar e alcuni rinnomati esperti d’arte, ha chiesto di poter visionare il carteggio intercorso con la figlia di Sol LeWitt.
Così facendo abbiamo scoperchiato il vaso di Pandora poiché quanto emerso ha fatto assumere a tutta la vicenda tratti davvero grotteschi.
Si perché leggendo le risposte della figlia di LeWitt alle sollecitazioni della Salerno, si viene a scoprire non solo che l’opera Wall Drawing #570” in possesso al Mar deve essere assolutamente distrutta, ma anche e incredibilmente, che ne esiste un’altra, di medesima fattura e con lo stesso nome.
Tale opera, è stata commissionata all’artista LeWitt a suo tempo da una coppia di collezionisti statunitensi e risulta conservata a San Francisco.
Questa è di fatto l’unico “wall drawing #570” autorizzato ad esistere.
Questa è di fatto l’unico “wall drawing #570” autorizzato ad esistere.
Quella di Ravenna era una variante realizzata per una mostra collettiva del 1988 e non commissionata dal Comune di Ravenna.
Altro che possibilità di vedere l’originale come dichiarato dalla conservatrice del Mar, Giorgia Salerno. Altro che opera di recupero sulla quale la Salerno era impegnata da tempo.
L’opera che doveva essere distrutta subito dopo la mostra del 1988 non poteva essere più esposta. Anzi, non doveva più esistere.
Sarebbe bastato chiedere ad uno degli ex Direttore del Mar, sicuramente più esperti e soprattutto a conoscenza della storia dell’opera di Sol Lewitt. O magari fare uno squillo all’ex conservatrice Alberta Fabbri.
Perché è evidente che quando mancano esperienza e/o conoscenze, si commettono errori estremante gravi.
Perché è evidente che quando mancano esperienza e/o conoscenze, si commettono errori estremante gravi.
È davvero incredibile constatare come non solo si cada in errori così grossolani, ma che si cerchi di celarli maldestramente dietro spiegazioni a dir poco ridicole.
Da anni, ci dichiariamo preoccupati per le sorti del nostro Museo d’Arte e chiediamo a gran voce che alla sua guida vengano scelte persone di indubbia capacità e competenza, anziché premiare l’appartenenza politica.
È l’unica strada per potere rilanciare il Mar e la nostra città nel panorama culturale nazionale ed internazionale.
È l’unica strada per potere rilanciare il Mar e la nostra città nel panorama culturale nazionale ed internazionale.
Chiediamo allora che il sindaco de Pascale proceda in tal senso, rimuovendo dagli incarichi il Direttore Tarantino e la conservatrice Salerno e soprattutto scusandosi con Sofia LeWitt per questo passo falso, assicurandola di noi esporre più l’opera del padre.”
Lista Civica La Pigna