E’ un buon segno l’adesione della Regione alla candidatura di Ravenna quale sede per uno dei rigassificatori che il Governo italiano intende utilizzare per aumentare la disponibilità di gas liquefatto e la successiva trasformazione, afferma Giannantonio Mingozzi per il PRI ravennate, così come sarà importante il ruolo del nostro porto ed il valore che assumono le condizioni di sviluppo e distribuzione del GNL. Ancora più importante è che istituzioni, imprese e gran parte delle organizzazioni sindacali parlino ormai lo stesso linguaggio sulla necessità di riprendere le estrazioni in Adriatico già concessionate ma anche di ottenere l’ autorizzazione per nuovi pozzi, sottolinea l’esponente dell’Edera; nonostante le risposte siano evasive e la disponibilità ministeriale quasi nulla dobbiamo insistere e continuare con questa unità d’intenti, considerando il rischio che in Italia si aggravi la carenza di forniture nel breve periodo e che l’appello alla moderazione dei consumi non basti nè alle famiglie e tanto meno alle imprese. Abbiamo la fortuna che i giacimenti in Adriatico, con le 50 piattaforme disponibili, potrebbero fornire almeno 3 miliardi di metri cubi di gas all’anno per decine di anni, conclude Mingozzi, diminuendo la dipendenza italiana dall’estero e l’aggravio delle bollette; stando fermi a goderne sarebbe solo la Croazia, un dirimpettaio che le estrazioni le aumenta in barba ai nostri divieti ed all’ostracismo di qualche movimento politico.