La Capitaneria di porto di Ravenna, dopo un lungo e complesso iter che ha visto coinvolti principalmente l’Istituto Idrografico della Marina Militare e la Corporazione Piloti del porto, ha finalizzato i lavori che hanno portato all’emanazione di un’Ordinanza che istituisce uno schema di separazione del traffico navale e disciplina le manovre delle navi nelle fasi di atterraggio e di uscita dal porto di Ravenna.
Con la medesima Ordinanza, la n. 32/2022 in data 31 marzo 2022, (consultabile all’indirizzo www.guardiacostiera.it/ravenna, alla sezione “Ordinanze”), l’Autorità Marittima ha istituito le aree regolamentate di ancoraggio nella zona di mare antistante l’imboccatura del porto di Ravenna.
“Questa Ordinanza si è resa necessaria a seguito delle accresciute esigenze del traffico navale ravennate, con lo scopo di garantire gli aspetti di sicurezza della navigazione, di salvaguardia della vita umana in mare e di tutela dell’ambiente marino” spiega la Guardia Costiera
“In particolare, sono stati valutati gli esiti di alcuni eventi occorsi in passato a navi mercantili in manovra di ingresso e di uscita dal porto, le severe condizioni meteorologiche che sovente si verificano nei mesi invernali, connotati da fenomeni intensi di nebbia e poi il crescente volume dei traffici che interessano lo scalo cittadino”.
A ciò si deve aggiungere la particolare conformazione della zona di mare prospicente il porto di Ravenna, che registra la presenza di 38 piattaforme estrattive off-shore, di relitti sommersi, di un impianto di allevamento e di itticoltura, di un’area destinata a poligono militare, di una zona di tutela biologica denominata “Z.T.B Fuori Ravenna” e di un’area di divieto di ancoraggio e pesca per la presenza di condotte sottomarine.
Grazie alla stretta collaborazione con l’Istituto Idrografico della Marina Militare di Genova è stato così finalizzato il provvedimento che punta ad accrescere il gradiente di sicurezza della navigazione marittima.