Venerdì 1 aprile 2022, alla BRONSON, Via Cella 50, Madonna dell’Albero (Ravenna), I sorprendenti Messa presentano il nuovo album “Close” al Bronson. Il concerto inizia alle 21.30.
I Messa sono una band italiana dedita a un oscuro e inquietante doom metal con voce femminile. Influenzati da band come Pentagram, Bellwitch, Windhand, Jex Thoth, Sabbath Assembly e Bathory, i Messa sono abilissimi nel miscelare l’occult doom degli anni ’70 con la musica dark ambient ed elettronica più recente, per un risultato sorprendentemente originale e unico. Al Bronson presentano il loro nuovo album (uscito l’11 marzo), “Close”.
In apertura, gli sciamani sonori San Leo. La loro ultima uscita è la cassetta “SOL. Live at Transmissions Waves” (Bronson Recordings) che include due live set vibranti e carichi di nuovi suoni e sfumature diverse: una miscela grezza che potrebbe assomigliare molto a una delle prime jam della band e che offre uno spaccato interessante della costante ricerca del duo di nuove intersezioni tra composizione e improvvisazione.
La traiettoria ascendente dei Messa raggiunge la stratosfera nel loro nuovo immenso album “Close”. Emersi dall’underground doom rock italiano nel 2014, i Messa hanno rapidamente raccolto una folla frenetica di devoti, in preda alla loro monumentale e ampia arte sonora. Pubblicando due dischi di culto ampiamente celebrati – l’ultimo dei quali, “Feast For Water” nel 2018, è stato un successo di critica, con Rolling Stone che ha definito l’intero album “accattivante, strappando il massimo dramma dal suo sapiente scontro stilistico” – i Messa hanno tenuto tutti sulle spine, in attesa del prossimo.
Il nuovo album “Close” ci trascina ulteriormente nelle scritture incantate e nelle dinamiche coinvolgenti dei Messa. Descritta come “Stevie Nicks di fronte ai Black Sabbath”, la voce colossale della cantante Sara trasporta onnipotentemente l’ascoltatore in un giro sulle montagne russe emotivo, dove il calderone sonoro delle chitarre di Iommi lascia il posto all’oud arabo e agli assoli progressive in un magistrale scontro di stili che ben si addice alla reputazione incendiaria dei Messa.
L’introduzione di piano Fender Rhodes sull’opener “Suspended” riprende da dove i Messa avevano lasciato nel loro album precedente, “Feast For Water”, ma poi crolla gloriosamente nella chitarra jazz e nei riff di schiacciamento appassionati, illuminando la strada per l’odissea che ci aspetta. La scena è preparata magnificamente per il viaggio in cui “Close” porta sapientemente l’ascoltatore, con l’evidente cura e passione dei Messa per l’album come un pellegrinaggio di esperienza sonora. Brani pesanti come “If You Want Her To Be Taken” o “0=2” sono moderni classici del doom rock che si aggiornano sapientemente e lasciano il genere nella loro scia. “Pilgrim” e “Orphalese” sono intessute con arazzi di suoni mediterranei dove l’oud e i fraseggi orientali espandono la tavolozza cinematografica dei Messa con un brio che è tutto loro. Atmosferici e grandiosi come “Rubedo” e “Dark Horse” costruiscono un climax quasi illimitato di discordia e armonia dove i blast beats e i sassofoni scendono in una cacofonia eccitante che è una masterclass di doom all’avanguardia.
Facendo riferimento a band come Dead Can Dance, Swans e Om, i Messa hanno creato un album dove la canzone, l’esperienza e l’atmosfera sono concentrate in un mood cristallino, in cui l’arte alta abbraccia senza problemi il buon vecchio culto dei riff. Trascendendo le atmosfere occulte e tinte di noir dei loro lavori passati, “Close” intreccia con sicurezza le multiformi influenze dei Messa in un unico suono mozzafiato che lascia l’ascoltatore incantato. Perfezione o qualcosa di estremamente vicino, “Close” dei Messa non è solo un disco metal, ma è sicuramente una delle cose migliori per uscire dai confini del metal in un lungo periodo.