“Attraverso un comunicato dei giorni scorsi, il presidente di Hera Tomaso Tommasi di Vignano, con una comprensibile accento ambizioso e un giustificato tono di soddisfazione, ha snocciolato i risultati della multiutility che per molti aspetti opera in un regime egemonico. I dati 2021 sono davvero straordinari se si pensa, ad esempio che rispetto all’ anno precedente 2020 i ricavi vedono un rialzo del 49,1% con un margine operativo in aumento del 9% rispetto al precedente anno per un totale di 1,22 miliardi così come l’utile con un segno + 15,5%. E a tal proposito anche l’utile di pertinenza degli azionisti è salito a 333,5 milioni con un segno + 10%, risultato che ha portato il Consiglio d’amministrazione ad un dividendo di 12 centesimi ad azione: un super dividendo!
Difficile non ammettere che i risultati 2021, peraltro ogni anno in continua crescita, non siano rubricabili come sbalorditivi, tuttavia una multiutility che per missione eroga servizi di pubblica utilità, mi pare che alla fine dei conti questi numeri incidano ben poco a favore delle famiglie tenuto conto delle tariffe non certamente “calmierate”. Davanti a questi dieci miliardi di ricavi e ad un super dividendo per gli azionisti senza precedenti in un momento così difficile come quello attuale, gli utenti non traggano benefici di particolare rilievo, ed in particolare le famiglie, specie quelle più fragili, rimangono basite e letteralmente senza parole. E noi non possiamo non essere con loro.”
Gianfranco Spadoni, Lista per Ravenna