Alle scelte urbanistiche ed edilizie insensate, che rovesciano tormenti sulle strade di collegamento interne al centro urbano, si cerca a Ravenna di porre sollievo – com’è noto a italiani e stranieri – con rotonde e rotondine a dismisura. Finora, per attraversare viale Berlinguer bastava la rotonda Irlanda su via Ravegnana, che però sta per essere triplicata: nel 2022, con una nuova all’incrocio con via Sighinolfi e via Fontana, di fianco alla questura; di seguito con un’altra all’incrocio con via Marconi, dove sostituirà l’attuale semaforo. Tutto ciò a causa dei maggiori flussi veicolari indotti dall’imminente apertura del Nuovo Polo degli Uffici pubblici, simbolicamente rappresentato da due edifici mostro rivestiti con listelli di faggio. Finalmente terminati dopo cinque anni di ritardi, e non per colpa del costruttore, saranno infatti occupati dai nuovi servizi non appena conclusi i collaudi. L’infelice sovrapposizione di questo grande complesso edilizio pubblico ad un quartiere di per sé densamente popolato conseguì all’aborto, in quello stesso luogo, oltre trent’anni fa, del nascendo nuovo Palazzo dello Sport altrettanto fuori posto, chiamato PalaPiano dal nome del progettista.
Ma l’altro problema è che a Ravenna si riesce a fare una rotatoria nei tempi con cui si fa normalmente una strada o un ponte. È quello che sta capitando, senza che nessuno in Comune mostri di saperne niente, in viale Europa, sempre in Ravenna Sud, con la rotonda in costruzione su via Don Sala. Quell’incrocio fu infelice e rovinoso fin dalla nascita, piantato senza difesa alcuna di pedoni e ciclisti su un tratto della circonvallazione urbana enormemente trafficato da ogni specie di mezzi a motore, bestioni compresi, in corsa sfrenata come fosse un’autostrada. Nella buona stagione, ora già alle porte, il flusso motoristico si moltiplica, essendo viale Europa la direttrice primaria della città e del suo circondario verso le spiagge più frequentate.
Nel cartello di cantiere è scritto che i lavori, iniziati il 1° settembre 2021, si sarebbero conclusi entro il 28 gennaio, dunque non di corsa. Passati però questi quattro mesi, i lavori sono ancora a metà, con un cantiere da brividi fermo da un mese. La rotonda in costruzione occupa infatti quasi per intero viale Europa, costringendo tutto l’immenso traffico veicolare a superarla dal lato sud, nel doppio senso di marcia, su uno stretto e tortuoso cunicolo difficile da imboccare e da venirne fuori, col rischio congenito di collisioni. Il tutto aggravato dalla mancanza di illuminazione non appena si spegne la luce solare.
Non si conosce se e fino a quando sia stata o no autorizzata una proroga all’ultimazione dell’opera (che se mai avrebbe dovuto essere rettificata nel cartello di cantiere), tanto meno quali ne siano le eventuali ragioni e perché nessuno intervenga a spiegarle e a dirimerle, come pure ad applicare le previste conseguenti sanzioni, se dovute.
Nel rivolgere dunque al sindaco la richiesta di rispondere agli interrogativi di cui sopra, ritengo doveroso indirizzare copia per conoscenza della presente interrogazione al comandante della Polizia Locale.