“Non è sembrato vero a Mingozzi, repubblicano già vicesindaco e oggi presidente del Terminal Container Ravenna, di poter attaccare Legambiente, tutte le associazioni ambientaliste e i partiti (tra cui, come sempre, noi di Potere al Popolo), definendoci incomprensibili e sconcertanti riguardo alla manifestazione di domani.
Chi ha memoria sa che tra Mingozzi e Potere al Popolo Ravenna, le profonde divergenze vanno avanti da sempre e che entrambe le parti non si sono mai risparmiate nelle rispettive posizioni sui vari temi ambientali con scontri frontali: sulla transizione ecologica immediata, sulla fine delle estrazioni del gas in Adriatico, sui nuovi assi viari, sul trasporto su gomma, sui depositi del CCS e del GNL, praticamente su tutto.
Del resto gli abbiamo sempre rinfacciato il suo ruolo di strenuo difensore degli interessi e soprattutto dei lauti profitti che Eni, Saipem e Roca hanno sempre fatto e ancora oggi fanno, speculando persino sulla crisi dovuta alla guerra in Ucraina.
Ricordiamo che Eni nel 2021 ha avuto un utile netto di 4,74 miliardi (il più alto dal 2012) e che se mettiamo insieme le aziende elettriche controllate dallo Stato (Terna, Snam, ENI, ENEL) e dagli enti locali (come A2A, Hera, Iren, Acea) gli extra-profitti delle società dell’energia valgono in totale 27,9 miliardi di euro (ma su cui nessuno vuole intervenire tassandoli per fare calare realmente le bollette).
Ma fosse solo Mingozzi il problema, saremmo a posto, tutto sommato.
Purtroppo Mingozzi è solo la punta dell’iceberg.
Il problema è ben più serio.
Da mesi è in corso il tentativo di far passare nell’opinione pubblica il piano che le multinazionali hanno in mente visto come gli fanno gola i tanti miliardi previsti nel PNRR per interventi nel settore energetico:
-
depotenziare e addomesticare a loro uso la transizione ecologica reale usandola come palliativo (ambientalismo e capitalismo predatorio non saranno mai compatibili)
-
ma soprattutto depredare i fondi per proporre soluzioni energetiche che utilizzino solo fonti fossili (petrolio, gas e carbone) e riproporre con forza addirittura il vecchio nucleare (dei 2 referendum fatti non gli importa nulla, la democrazia è irrilevante per loro)
E da qui il martellamento mediatico “le bollette sono alle stelle, i carburanti pure …. per cui turatevi il naso e accettate a scatola chiusa tutte queste nostre grandi idee che risolveranno la situazione”.
Ma come si fa a non aver visto come, in questi anni, chiunque ci ha governato ha evitato di fare un piano energetico differenziando gli approvvigionamenti, si è mosso unicamente sul mercato rendendoci dipendenti dal gas russo e soprattutto non ha investito sulle fonti energetiche alternative che ci avrebbero resi veramente indipendenti.
Stanno orchestrando una grande presa in giro del popolo italiano che oggi sta già pagando per queste scelte e a cui alla fine resterà solo un ambiente e un territorio devastato e nessun beneficio economico.
Non ci stancheremo mai di ripeterlo, occorre fare investimenti solo e unicamente nelle energie alternative, fuori dal consumo del fossile, perchè solo così potremo scrivere un vero futuro sostenibile per l’ambiente, il lavoro e l’indipendenza energetica dell’Italia.
Su questo lottiamo e lotteremo perché non siamo le “anime belle ambientaliste”, come amano definirci, nel tentativo di svilirci personaggi come Mingozzi, siamo più realisti e propositivi di chi ci governa.
Perciò basta farci prendere in giro, tutte e tutti domani, sabato 12 marzo, alle ore 11, in Piazza del Popolo a Ravenna, alla manifestazione-presidio convocata dalla Campagna “Per il Clima – Fuori dal Fossile”.”