“Lo scoppio della guerra in Ucraina e le sanzioni hanno dimostrato quanto l’Italia sia dipendente energicamente dall’estero ed in particolare dalla Russia. Scelte scriteriate portate avanti dai governi degli ultimi anni non hanno fatto altro che aumentare la dipendenza dall’estero. Le proposte che il governo ha fatto per fronteggiare la crisi, quali ad esempio la riapertura delle centrali a carbone, rasentano il grottesco. Noi di Fratelli d’Italia, da sempre difensori dell’ambiente, abbiamo sostenuto che la transizione energetica, per potersi compiere, necessitasse del metano, in quanto combustibile fossile meno inquinante. Ravenna e l’alto Adriatico, fino all’inizio degli anni ‘2000, garantivano all’Italia più del 20% del fabbisogno annuo di gas, percentuale ridottasi al 5% nel 2021. Lo stesso Pitesai non modificherà sostanzialmente tale percentuale se si considera che i giacimenti più ricchi, ubicati nell’alto Adriatico, resteranno esclusi con un notevole danno per l’Italia e Ravenna. Se fosse modificato il Pitesai in modo da consentire di estrarre metano da questi giacimenti, dai quali in parte già estraggono i Croati, trovandosi a ridosso della linea mediana, la percentuale di gas nazionale aumenterebbe e per Ravenna ci sarebbero ricadute molto importanti dal punto di vista occupazionale.
La crisi internazionale ha dimostrato che delocalizzare all’estero sia le produzioni che gli approvvigionamenti, non solo energetici (non siamo autosufficienti neanche per il grano…), è risultata una scelta miope di cui oggi paghiamo le conseguenze. Fratelli d’Italia da sempre sostiene che, nel rispetto dell’ambiente, si debbano riattivare le concessioni di coltivazione dei giacimenti di metano nell’alto Adriatico e per questo si attiverà affinché il Pitesai venga modificato e si possano quindi sfruttare quelle concessioni che sono le più ricche in territorio italiano e sono ubicate, peraltro, oltre le 12 miglia.
Alberto Ferrero, Coordinatore provinciale Fratelli d’Italia; Capogruppo Fratelli d’Italia Consiglio Comunale”