Open Fiber è stata autorizzata dal Comune di Ravenna a realizzare sul suolo pubblico una rete di telecomunicazioni a banda ultralarga finalizzata al cablaggio in fibra ottica di circa 58 mila unità edilizie.
RIPRISTINI PROVVISORI DEL 2020 – Quando, il 3 luglio 2020, presentai al sindaco un’interrogazione sui “Disdicevoli ripristini degli scavi per la fibra ottica”, un ravennate coscienzioso aveva scritto al sindaco e a Lista per Ravenna il seguente messaggio, accompagnato da un dossier di foto significative: “Sono con la presente a denunciare (a dir poco) i vergognosi lavori di ripristino sparsi per tutta la città del manto stradale e marciapiedi dopo i lavori di posa della fibra di Open Fiber. I ripristini come si evince dalle foto sono stati eseguiti con cemento anziché asfalto, in tante zone di Ravenna, anche applicato male o con avvalli oppure in eccesso…”. Nella risposta del 16 luglio 2020 l’assessore scrisse: “Il Regolamento Scavi prevede che ogni autorizzazione ad eseguire scavi su suolo pubblico ha una validità temporale di 360 giorni naturali ed consecutivi a decorrere dalla data di emissione della specifica autorizzazione. Entro tale termine il soggetto titolare dell’autorizzazione dovrà portare a compimento le lavorazioni e i ripristini, tanto provvisori, quanto definitivi […]” Oper Faber tuttavia precisò che “i lavori segnalati dal consigliere comunale sono ancora in fase provvisoria: alla posa dei cavi e al contestuale riempimento del taglio su strada con malta cementizia di colore rosa, seguono – trascorsi 90 giorni, come concordato con l’amministrazione municipale e i competenti uffici tecnici – la scarifica e la riasfaltatura definitiva”.
RIPRISTINI DEFINITIVI INESISTENTI NEL 2022 – Ma il 14 febbraio 2022, lo stesso cittadino di allora mi ha scritto: “In molte vie di Ravenna, dopo oltre 18 mesi dalla Sua interrogazione al sindaco, il ripristino definitivo della viabilità in cui gli scavi sono stati effettuati deve ancora avvenire. Le 25 foto che allego sono state scattate nel quartiere Alberti oggi, ma la situazione simile ovunque Open Fiber abbia posato la fibra ottica nel 2020. La ditta appaltatrice ha fatto sicuramente un buon lavoro, adoperando malta cementizia per coprire e proteggere i cavi, ma, come si evince dalle foto, ha ripristinato il manto di usura in asfalto solo negli attraversamenti trasversali delle strade. In molti casi, vicino ai tombini di derivazione/giunzione dei cavi, l’asfalto è stato ripristinato parzialmente. Per gli scavi stradali paralleli ai bordi stradali e ai tombini i ripristini provvisori sono rimasti esattamente com’erano, col loro bel colore rosa. Nel frattempo, la ditta che effettuava gli scavi è sparita, come la sorveglianza da parte del Comune”.
DANNO GRAVE PER LA CITTA’ – Su mezza Ravenna, i ripristini definitivi non sono dunque ancora avvenuti, con grave violazione dei tempi imposti dal regolamento. Pesante è il danno arrecato al decoro e all’immagine della nostra città, una tra quelle di maggiore interesse turistico in Italia. Ma ne soffre, soprattutto, la sicurezza della circolazione stradale, destinata ad aggravarsi nei molti punti dove permane la malta cementizia rosa: incapace infatti, oltre un tempo breve, di sopportare i carichi del traffico senza rotture od altre alterazioni pericolose del piano viabile, essa tende anche a sbiadirsi in fretta, rendendo così difficilmente visibile la segnaletica orizzontale (gli stop, le strisce..), con ulteriore pericolosità per pedoni e automobilisti. Chiedo perciò al sindaco come giustifichi questa situazione visibilmente fuori legge e come intenda fronteggiarla per porvi rimedio ed imporre le dovute sanzioni, evitando che il comportamento dell’amministrazione comunale si configuri come omissione dei doveri d’ufficio.