Ho partecipato, nella nostra città, alla celebrazione dell’Eucarestia presso la chiesa di San Giovanni Battista, officiata dall’arcivescovo Lorenzo Ghizzoni con padre ViktorDvykalyuk, che assiste le comunità cattolico-ucraine di Ravenna e di Rimini, e padre Vincenzo Tomaiuoli, direttore della Pastorale dei migranti.
L’intensa e vibrante partecipazione della comunità ucraina residente a Ravenna, particolarmente colpita dalle sciagure e dai lutti che l’invasione militare della loro terra ha inflitto ai propri cari, ma anche la presenza di quelle russa e bielorussa e di altre dell’est Europa, che hanno voluto condividere in questa chiesa le loro sofferenze, ha reso particolarmente commovente e sentita la cerimonia, via via accompagnata dai cori del rito bizantino.
La basilica era gremita anche da tanti ravennati che, in questo modo e con la preghiera, hanno voluto stringersi e abbracciare i loro confratelli stranieri, contribuendo anche ad una prima raccolta di fondi per soccorrere il popolo ucraino e quanti della sua gente siano stati o siano costretti a fuggire dalle loro case.
Con questo spirito è stata presente, in rappresentanza del sindaco di Ravenna, l’assessore Livia Molducci. Ugualmente, quale vicepresidente del consiglio comunale, ho inteso rappresentare l’assemblea elettiva della comunità ravennate.