Lo sciopero nazionale del 25 febbraio vedrà gli autoferrotranvieri incrociare le braccia per i loro diritti e per vedere riconosciuta la propria professionalità. Cresce l’insofferenza per i gravissimi effetti sul salario causati dal mancato rinnovo del contratto collettivo nazionale, delle lavoratrici e dei lavoratori del trasporto pubblico, scaduto da oltre quattro anni. Ne è prova la conclamata carenza nel mercato del lavoro di figure professionali come quella degli autisti. Ormai nessuno vuole più fare il conducente di autobus per un salario di 1.200 euro al mese, per di più dovendosi pagare una patente che ne costa 5.000.
Lo sciopero nazionale dello scorso 14 gennaio ha registrato un’altissima adesione da parte di tutti i lavoratori del trasporto pubblico locale (TPL), toccando punte del 100%. Questo, però, non è riuscito a scuotere le aziende, che nonostante le cospicue risorse ricevute in passato e che riceveranno in futuro dal Governo, non trovano i soldi per rinnovare il contratto nazionale di lavoro scaduto il 31 dicembre del 2017.
“I lavoratori del TPL meritano rispetto e hanno il diritto di ottenere l’adeguamento del salario – spiega Marcello Santarelli, segretario generale della Filt Cgil Ravenna -, per questo domani sciopereranno per 24 ore. La Filt Cgil esprime il rammarico per il fatto che gli utenti del servizio del trasporto pubblico debbano subire dei disagi. Nello scusarci con i cittadini per i disservizi, chiediamo la loro solidarietà e comprensione delle ragioni dei tanti lavoratori che ogni giorno si sforzano per offrire loro il miglior servizio possibile. Nel rispetto delle fasce di garanzia stabilite in ambito locale, si è convenuto di adottare i seguenti orari di adesione allo sciopero in tutta la provincia: per il personale urbano, suburbano ed extraurbano, personale traghetto, biglietterie e personale front office dalle 8,30 alle 12 e dalle 15 fino a fine servizio”.
In questi anni durissimi di pandemia, i lavoratori del TPL hanno garantito un servizio essenziale, con abnegazione e senso civico, nonostante le tante difficoltà, mettendo a rischio anche la propria sicurezza per garantire il diritto alla mobilità dei cittadini. Ad oggi le Aziende del TPL, rappresentate da Asstra, Agens e Anav, continuano a manifestare indifferenza nei confronti dei lavoratori e non hanno fatto neanche lo sforzo di procedere a una convocazione del tavolo di confronto, segno evidente della loro volontà di rinviare quanto più possibile la soluzione della controversia e il confronto per il rinnovo del contratto.