Terminati i lavori di manutenzione e riqualificazione, dal 4 febbraio sala D’Attorre torna ad ospitare gli incontri del Centro relazioni culturali. L’appuntamento rappresenta quindi quasi una ‘prima’ e vedrà ospite, alle 18, lo storico dell’arte e curatore artistico Claudio Spadoni, che presenterà il libro “Storie d’arte e di critica tra Ottocento e Novecento”, nella raffinata e accurata edizione Maretti.
Sarà l’assessore alla Cultura Fabio Sbaraglia ad aprire l’incontro, condotto, come è ormai consuetudine, da Anna De Lutiis; la presentazione avverrà in forma di dialogo tra Francesca Masi, responsabile del Centro, e Claudio Spadoni, anticipando i contenuti di una materia densa e avvincente, che potranno essere approfonditi con la lettura del libro; nell’occasione il volume sarà a disposizione del pubblico grazie alla collaborazione con la libreria Dante.
“Storie d’arte e di critica tra Ottocento e Novecento” è una raccolta preziosa di scritti pubblicati nell’arco cronologico di un trentennio in cataloghi di mostre o in occasione di convegni e, assieme ad alcuni testi inediti, restituisce pagine trascurate o poco conosciute della storia dell’arte, dalla stagione romantica fino ai giorni nostri. Gli scritti possono essere letti anche come la sintesi di una vita dedicata all’arte e alla valorizzazione di quanto di bello e importante esprime Ravenna, ora custodito in uno scrigno elegante di memorie profonde e visioni di futuro. Il libro è percorso da un filo conduttore che riporta al ruolo svolto da storici e critici. Corrado Ricci, Roberto Longhi, Francesco Arcangeli, Giovanni Testori sono tra i protagonisti che hanno segnato la storia dell’arte moderna, sono stati maestri e generatori di un metodo di indagine della storia dell’arte che Claudio Spadoni ha messo in valore attraverso scelte originali, con esiti luminosi, nella sua carriera di curatore e direttore di museo. Mostre e cataloghi a loro dedicati rientravano, infatti, in un progetto complessivo realizzato nel corso di diversi anni con la partecipazione di Andrea Emiliani, storico dell’arte e già Sovrintendente per i Beni Artistici e Storici per le province di Bologna, Ferrara, Forlì e Ravenna, dalla cui sollecitazione il libro è nato. Si tratta dunque di un libro importante anche perché descrive le posizioni della critica su vicende e protagonisti della storia dell’arte lungo i due secoli e il ruolo che la stessa ha svolto intervenendo su fatti, linee operative e questioni estetiche.
La sala D’Attorre è di nuovo la sede degli incontri del Crc
L’evento, come accennato, inaugura la riapertura di sala D’Attorre, tradizionale sede del Centro relazioni culturali, dove lo stesso Centro è nato nel 1974 grazie alla geniale intuizione e appassionata dedizione di Walter Della Monica. La sala è ricavata nello spazio di un’antica dimora veneziana adiacente alla Torre civica, che ha visto all’inizio degli anni Ottanta un’importante ristrutturazione a cura, tra gli altri professionisti, dell’architetto Danilo Naglia recentemente scomparso. Si tratta di un presidio culturale importante e di un vero e proprio luogo del cuore che ora è possibile tornare a frequentare e far vivere.
Claudio Spadoni
Allievo di Francesco Arcangeli, è stato docente di Storia dell’arte e direttore dell’Accademia di Belle Arti di Ravenna; docente al Tecore (Tecnologie conservazione e restauro) dell’Università di Bologna. Membro della Commissione internazionale della Biennale di Venezia per “Aperto ’86” e della Quadriennale di Roma nelle edizioni 2000 e 2008, ha fatto parte di comitati scientifici di musei e fondazioni, e critico del “Resto del Carlino”, quindi di QN. Direttore dal 2002 al 2014 del Mar (Museo d’arte della città di Ravenna) dove ha realizzato un ciclo di mostre dedicate a grandi storici dell’arte (Roberto Longhi, Francesco Arcangeli, Corrado Ricci, Giovanni Testori), a temi di storia dell’arte (“Preraffaelliti”, “Dai Macchiaioli al Futurismo, “L’artista Viaggiatore”, “L’incanto dell’affresco” ecc.) e antologie di protagonisti del ‘900, da Giacometti a Paladino. Ha curato numerose esposizioni per altri musei e gallerie. È stato per quattro anni condirettore di Artefiera di Bologna, quindi membro del consiglio direttivo dell’Ibacn (Istituto per i beni artistici, culturali e naturali) della Regione Emilia-Romagna.