“La situazione attuale della pandemia ha posto nuovamente in evidenza come, in due anni, non siano stati fatti investimenti adeguati per quanto riguarda la sanità e l’istruzione pubblica” Priorità alla scuola Ravenna condanna l’attuale situazione delle scuole alle prese con il diffondersi dei contagi fra studenti ed insegnanti.
“La continua modifica di protocolli con differenziazioni sempre più complesse e l’assenza di organici adeguati a reso molto complicata la gestione dell’emergenza sanitaria che è stata scaricata in parte sulle scuole di ogni ordine e grado. I docenti vengono chiamati ad assumere compiti che dovrebbero a monte riguardare gli enti preposti alla tutela della salute pubblica (AUSL) e non quelli preposti all’istruzione, compiti che dovrebbero essere svolti con tempi e modalità capaci di garantire il diritto alla privacy dei ragazzi; il controllo dello stato vaccinale e di immunizzazione nei casi previsti, che si è tradotto nella verifica del possesso dei green pass dai docenti della prima ora a scuola, è conseguenza di un errore di gestione a monte e il frutto collaterale di una situazione di assenza e agonia del sistema sanitario. Agonia indotta da uno Stato che non “si cura” davvero della sanità”.
Secondo Priorità alla Scuola “Non è tutelante per nessuno e anzi altamente dannoso per gli alunni e lesivo per il ruolo dei docenti effettuare il controllo dei green pass a scuola, in classe, davanti a tutti gli alunni (solo nelle classi in cui siano state riscontrate due positività), così come lo è farlo senza gli strumenti di controllo che tutelano almeno parzialmente la privacy o lasciando traccia scritta: questo non rientra in alcun modo nei compiti del docente previsti dal CCNL e infatti per poter esercitare tale “potere” è necessario firmare una delega fornita dal DS. Stiamo davvero dimenticando ciò che è sensato e accettabile? Qualsiasi provvedimento volto a limitare la frequenza di un alunno a scuola dovrebbe essere comunicato alla famiglia dall’Ausl o dal DS prima che l’alunno stesso si rechi a scuola, dove potrebbe rischiare di essere rimandato a casa (visto che peraltro lo Stato valuta “pericolosa” la sua presenza a scuola), e tale condizione dovrebbe essere un’estrema ratio, una possibilità da evocare solo in situazione dei particolare gravità. Che la presenza dei due casi positivi sia una condizione sufficiente per evocare questo non è così scontato. La differenza con una classe con un positivo o con tre, condizioni entrambe in cui il controllo del green pass viene evitato, sarebbe così grande da giustificare una sproporzione tale?
Le classi più discriminate finiscono per essere quelle con due positivi. C’è da sperare che siano o 1 o 3”.
Per ciò che concerne le deleghe ai docenti per il controllo dei green pass a scuola i Cobas hanno ben puntualizzato come stanno le cose dal punto di vista dei principali riferimenti normativi, ovvero la Circolare n 1237 del 13 agosto 2021, il Dlgs 165/01, all’art 17, e il Dlgs 81/08, all’art 16 in cui vengono specificate la casistica in cui è legittimo adottare deleghe, proprio per evitarne un utilizzo generalizzato (delegando a lavoratori subalterni incarichi di responsabilità che spetterebbero ad altri). In sostanza la delega deve essere limitata al numero strettamente necessario e tale da non ledere la privacy, ovvero al minor numero possibile. Quindi non può essere data genericamente al corpo docente e senza la strumentazione adeguata a controllare correttamente dati sensibili”.
Priorità alla scuola denuncia anche problemi di gestione:
“Ci vengono anche segnalati ritardi, in alcune scuole secondarie, nel garantire il tempestivo rientro degli alunni in quarantena per contatto stretto e per positività una volta ricevuto il tampone di fine quarantena. Ora chiediamo alle autorità competente di intervenire affinché il rientro in questi casi sia automatico e non ai ritardi burocratici ingiustificati delle segreterie o delle dirigenze. Chiediamo al Sindaco di esprimersi e intervenire in tal senso.
La scuola e l’educazione autentiche sono solo quelle in presenza e siamo contrari a qualsiasi abuso della ddi da parte delle istituzioni scolastiche. La Priorità è per la scuola aperta, inclusiva e in presenza come per noi è stato sin dalla primavera del 2020. Del resto anche Hans Kluge pare essersi affezionato allo slogan “la scuola sia l’ultima a chiudere”, peccato in Italia sia stata l’istituzione più sacrificata”.