10 anni di estrazione e poi via alla conversione. La Regione Emilia-Romagna ha scelto il futuro per la Vena del Gesso di Monte Tondo. Lo ha definito l’assessore all’ambiente Irene Priolo durante l’ultimo consiglio regionale.
La Regione sostanzialmente quindi decide di portare avanti le scelte politiche degli ultimi anni, posticipando la chiusura della cava, ma evidenziando confini ben tracciati e consentendo l’estrazione di 1 milione e 700 mila metri cubi di materiale. Si tratta dello scenario B dello studio commissionato dalla stessa regione, la soluzione indicata dallo stesso studio per impattare il meno possibile sul livello economico e occupazionale della comunità. Bocciata quindi l’ipotesi di chiudere nel 2022 la cava