Dieci anni son trascorsi dall’avvio del processo partecipativo per la Darsena di Città e dallo stop alle ruspe già pronte per radere al suolo il magazzino a copertura parabolica dell’ex stabilimento SIR, al posto del quale doveva sorgere l’ennesimo centro commerciale.
Per le prime volte si sperimentavano anche nella nostra città strumenti come l’Open Space Technology, con partecipazione e risultati insperati per la stessa Amministrazione.
Nuovi linguaggi e nuove forme di coinvolgimento diretto, unici strumenti adatti per il quartiere più “moderno” ed inclusivo della nostra città.
I cittadini chiesero tutela per la memoria collettiva del lavoro, e dissero basta al cemento ad oltranza, basta all’appiattimento culturale e formale delle periferie speculative ed anonime.
La Soprintendenza, in una operazione coraggiosa, sostenne l’apposizione del vincolo di tutela come bene storico-artistico per il magazzino del 1956, vincolo che fu ulteriormente perfezionato grazie alla partecipazione, e fu avviata una vasta operazione di studio del “patrimonio industriale” anche attraverso il POC Darsena del 2015, lungo lavoro delle forze politiche di opposizione e di maggioranza.
Altre città affiancarono, e magazzini come l’ex SIR, in virtù delle loro caratteristiche architettoniche di alto impatto scenografico e monumentale, sono stati restaurati e restituiti all’uso pubblico e di rappresentanza.
Notizie di quest’estate, la Regione Puglia ha stanziato tre milioni di euro per il restauro scientifico e conservativo del magazzino del Sale di Pier Luigi Nervi a Margherita di Savoia, abbandonato da decenni, che diventerà Museo del Sale.
A Casale Monferrato, procede l’opera di recupero del silos parabolico del clinker, che si appresta a divenire centro culturale della memoria dell’industria del cemento e spazio coperto per attività sportive.
Anche per Ravenna i tempi sono pronti: non possono più tollerarsi altre distruzioni come quelle impunite dell’ultimo trasbordatore che sorgeva in banchina davanti all’odierno “Darsenale” e della fornace tipo Hoffman di via Romea Nord, o l’attuale rovina del magazzino ligneo centenario Montecatini in sinistra Candiano.
Italia Nostra ha depositato accesso agli atti in Soprintendenza e presso il Comune per conoscere lo stato dell’arte su ex SIR e Montecatini, e vigilerà affinché il recupero del magazzino a copertura parabolica avvenga nel pieno rispetto delle sue caratteristiche strutturali ed architettoniche, affinché la Darsena possa riappropriarsi di uno spazio così straordinario ed in grado di ridare, da solo, prestigio a nuova vita all’intera città.