“Qualche mese fa eravamo venuti a conoscenza dell’iniziativa “Ancora in campo” della FLAI-CGIL Ravenna, iniziata nel 2018 e ripresa quest’anno dopo lo stop della pandemia. Con questa iniziativa, la CGIL ha cercato di far fronte a una situazione con molte ombre riguardo alla regolarità dei contratti e alle coperture sociali, sanitarie e previdenziali previste dallo stesso. Abbiamo quindi deciso di approfondire la questione, anche facendoci aiutare dal sindacato, al fine di presentare una mozione per garantire la tutela dei lavoratori e delle lavoratrici agricole a Fusignano e nella Bassa Romagna. Una necessità che diventa ancora più importante in seguito alla scoperta di un caso di caporalato a Bagnara all’inizio di quest’anno.
La mozione è stata presentata nel Consiglio Comunale del 27 settembre scorso e con essa richiedevamo, in particolare, la creazione di un tavolo permanente per incontrare i sindacati del territorio; di prevedere un piano di collaborazione tra enti pubblici, forze dell’ordine, sindacati e centri per l’impiego; e di partecipare ad ogni iniziativa per il contrasto del lavoro irregolare, dello sfruttamento e del caporalato. Se su quest’ultimo punto c’è stata una convergenza, sugli altri due invece è mancata.
Per quanto riguarda il tavolo permanente, il Sindaco Pasi ha affermato che un tavolo d’incontro con i sindacati in Bassa Romagna esiste già e sarebbe il Tavolo dell’imprenditoria. Oltre al fatto che di questo tavolo non ci sono informazioni trasparenti e accessibili riguardo alla composizione, al numero di incontri annui e ai verbali o alle decisioni uscenti, questo è un tavolo dell’imprenditoria, e quindi mette al centro le richieste avanzate dagli imprenditori. In altre parole, le richieste di chi lavora, come sicurezza, giusto salario e condizioni adeguate a garantire la salute psichica e fisica della persona, rischiano di rimanere in secondo piano.
Per quanto riguarda invece il piano di collaborazione, il Sindaco non ha espresso alcun pensiero. È un vuoto che ferisce perché sembra mancare la consapevolezza che le denunce delle irregolarità spesso non arrivano a causa dell’insicurezza economica e lavorativa della persona. In una condizione di insicurezza economica e di mancanza di offerte di lavoro alternative e possibili, le denunce continueranno a diminuire, perché chi lavora ha paura di non riuscire a sostenere la propria famiglia. In questo modo, l’imprenditore finisce per avere una sempre maggiore forza nei confronti del lavoratore, di conseguenza aumentando il rischio di sfruttamento e diminuendo la sicurezza dell’ambiente lavorativo.
Infine, è triste rilevare che la soluzione della maggioranza era una mozione in cui mancava ogni azione concreta, così come sembra essere mancata una reale volontà di collaborazione. La possibilità di collaborare, come sempre, ci sarebbe potuta essere se la discussione e gli emendamenti fossero stati avanzati nella Commissione precedente al Consiglio, durata poco più di mezz’ora. Non è infatti vero, come affermato dal Sindaco durante il Consiglio, che non c’era il tempo di discuterne perché c’erano tante cose sul tavolo; il tempo c’era, ma non c’era una reale volontà di approfondimento e condivisione.”