“Arriva lo stop alle speculazioni sul cibo che sottopagano i produttori agricoli in un momento in cui sono costretti ad affrontare pesanti rincari dei costi di produzione, dai carburanti ai fertilizzanti, dalle macchine agli imballaggi fino a sementi e mangimi”. E’ quanto afferma il presidente di Coldiretti Ravenna, Nicola Dalmonte, nell’esprimere apprezzamento per l’approvazione definitiva nel Consiglio dei Ministri della direttiva sulle pratiche commerciali sleali su proposta del Ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli alla quale la Coldiretti ha dato massimo supporto.

 

Con il nuovo provvedimento scatta lo stop per 16 pratiche sleali che vanno dal rispetto dei termini di pagamento (non oltre 30 giorni per i prodotti deperibili) al divieto di modifiche unilaterali dei contratti e di aste on line al doppio ribasso, dalle limitazioni delle vendite sottocosto alla fine dei pagamenti non connessi alle vendite.

“Si realizza così – precisa Dalmonte – un percorso virtuoso finalizzato a garantire una equa distribuzione del valore lungo tutta la filiera, a partire da quella dell’ortofrutta – centrale per la nostra provincia – e sinora ‘inquinata’ da pratiche sleali ‘legalizzate’ che andavano ad squilibrare il mercato con danni pesantissimi per i produttori. Penso ad esempio alle offerte di angurie ad 1 centesimo al kg nel pieno della stagione estiva o a tutta quella miriade di svendite di ortofrutta sottocosto che finivano col svalutare il prodotto gravando poi sui bilanci del primo anello della filiera, ossia delle aziende agricole”.

L’approvazione delle norme contro le pratiche sleali nel commercio alimentare, in primis quelle offerte promozionali sottocosto che sono a tutti gli effetti una sorta di ‘caporalato’ commerciale nei confronti dei produttori agricoli – sottolinea il Direttore di Coldiretti Ravenna Assuero Zampini – rappresenta una svolta storica per garantire un giusto prezzo ad agricoltori e allevatori in una situazione in cui per ogni euro speso dai consumatori per l’acquisto di alimenti meno di 15 centesimi vanno a remunerare il prodotto agricolo”.

L’intervento normativo è stato fortemente sollecitato da Coldiretti per rendere più equa la distribuzione del valore lungo la filiera ed evitare che il massiccio ricorso attuale alle offerte promozionali non venga scaricato sulle imprese agricole che in controtendenza all’andamento generale, sono le uniche ad avere avuto un calo del valore aggiunto nel terzo trimestre del 2021 per effetto del boom dei costi di produzione.