Un gioco di parole per “incastrare” il Poeta in un aggettivo che esprime la densità che la “Commedia” ci offre ancora oggi, a 700 anni dalla Sua morte, con le “visioni” di Dante e il suo sguardo “critico” e accigliato sulla storia suo tempo e sui vizi della società di allora. Ma il lavoro dell’artista ravennate, nipote del macchiaiolo Gino Frittelli, giocando con il “Poeta” – al contrario dell’aura “cupa” e pensierosa che ci è stata tramandata persino da Boccaccio che ce lo descrive “di carattere scuro e schivo” – lo immagina “ridente” e ce lo riflette sotto una nuova luce di soddisfazione per il lavoro fatto.
«Magari all’esterno non si poté notare – scrive nelle note Sabina Morgagni – ma azzardo a sottolineare con la mia mostra e col gioco di parole contenuto nel titolo, che l’immagine che dovremmo avere (di Lui, Dante) probabilmente dovrebbe essere meno corrucciata. È vero, fu esule e tradito dalla sua città, ma se consideriamo la Psicologia e l’argomento della “Scrittura come riparazione” occorre ammettere che egli ha potuto con la sua opera, colmare i suoi “vuoti affettivi” a tutti gli effetti».
“RidonDante”, la personale di Sabina Morgagni in mostra dal 15 al 24 ottobre 2021, dalle 16 alle 19e30, allo Spazio Espositivo “PR2” di via D’Azeglio n. 2, realizzata con il patrocinio del Comune di Ravenna nell’ambito delle celebrazioni del 700nario delle morte, ci restituisce un “Dante” grande osservatore, tanto da riuscire tramite la Divina Commedia a restituire l’immagine di una mente attenta, indipendente e lucida. Un’immagine di Dante ridente perché geniale come il Medioevo stesso. Ridente poiché internamente abbastanza libero e sapiente da creare un’opera che partisse dalle basi del pensiero Cristiano per superarlo ed approdare ad una visione moderna che comprendesse domande ed allusioni “scomode”.
Sabina Morgagni, artista eclettica che applica il suo estro in mille attività, è nata a Ravenna nel ‘76. Cresciuta in un ambiente artistico ispirata all’opera di Gino Frittelli – al quale la Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto ha dedicato una mostra permanente – dopo gli studi liceali, decide di proseguire laureandosi al DAMS. Da questo periodo inizia a dipingere, innamorandosi delle colature di colore e dei giochi di forza tra gravità ed intento. Ha esposto a Roma, Bologna, Ravenna, Firenze in gallerie e locali, con mostre personali e collettive.
Per l’intera giornata del 15 ottobre sarà presente anche un’artista di strada “madonnara” che con il metodo di disegno su selciato riprodurrà uno dei ritratti di Dante presenti in galleria.