La Regione dica quali strumenti “intende attivare per attenuare il consumo di suolo, promuovendo una programmazione urbanistica il più possibile sostenibile”.
Il territorio sul quale appunta l’attenzione Marco Mastacchi (Rete Civica) è quello del Comune di Ravenna.
In un’interrogazione alla Giunta regionale, il consigliere ricorda che “l’ultimo rapporto Ispra riferito al comune di Ravenna rileva che sono stati consumati ulteriori 64 ettari di suolo tra il 2019 ed il 2020, circa 1.753 mq al giorno, dati che confermano come quel comune abbia il primato regionale in termini di suolo consumato. A ciò si aggiunge che in tema di inquinanti in agricoltura nel 2019, nella provincia di Ravenna, è stato usato quasi un terzo di quelli usati in tutta l’Emilia-Romagna”. Numeri che portano Ravenna nel 2020 ad avere “18.777 ettari di suolo cementificato o compromesso”.
Per Mastacchi si tratta di un “fallimento della politica ecologica della città e, nonostante gli annunci dell’attuale amministrazione, andranno avanti le estrazioni, i nuovi insediamenti commerciali, i quartieri residenziali, oltre, ovviamente, al nuovo mega HUB di stoccaggio di anidride carbonica”.
Il consigliere conclude affermando che “l’obiettivo del consumo di suolo zero al 2050 stabilito dalla Regione Emilia-Romagna con la Legge Regionale 24 del 2017 non sembra interessare al Comune di Ravenna”.