Un ragazzo di 32 anni, ha eseguito il trapianto del menisco all’ospedale di Lugo. Si tratta del primo paziente sottoposto a tale procedura nell’ Unità Operativa di Ortopedia e Traumatologia  dell’ospedale lughese. “Le lesioni meniscali traumatiche , spiega Andrea Colombelli,  Direttore dell’U.O. Ortopedia e Traumatologia dell’ospedale di Lugo, sono abbastanza frequenti, soprattutto in giovani e sportivi, mentre molte lesioni “da usura” sono più frequenti sopra i 40 anni.

Negli ultimi anni, il trattamento di tali lesioni si è evoluto grazie a nuove tecnologie che intervengono dove è possibile, per evitarne l’asportazione, poiché è dimostrato che la mancanza di questa struttura, che ha l’importante compito di proteggere la cartilagine, assorbendo buona parte dello stress meccanico del ginocchi durante il carico, aumenti di molto il rischio di artrosi precoce e che quindi richieda la sostituzione protesica in una buona percentuali di casi. La salvaguardia del menisco attraverso la sutura delle lesione rappresenta quindi, dove possibile, un importante gesto chirurgico che aumenta di molto la “durata” della cartilagine del ginocchio.

Al momento, l’asportazione completa del menisco è eseguita in pochissimi casi non suturabili, mentre è molto più frequente la parziale, dove il menisco non possa essere suturato. Tuttavia non sono rari i pazienti con dolore al ginocchio in seguito a meniscectomia subtotale/totale eseguita in giovane età. Questo è il caso del ragazzo di 32 anni, primo paziente sottoposto a trapianto del menisco nell’ospedale di Lugo, che in età pediatrica era stato sottoposto ad asportazione del menisco esterno. Questa procedura, conclude il dott. Andrea Colombelli,  rappresenta l’unica opzione terapeutica in grado di rallentare il processo di degenerazione artrosica, già parzialmente iniziato in molti di questi casi”. I menischi utilizzati per questa procedura sono prelevati da donatore e sono conservati presso la Banca del Tessuto Muscolo-Scheletrico dell’Emilia-Romagna presso l’Istituto Ortopedico Rizzoli; in questo caso non è necessaria una terapia immunosoppressiva e non ci sono rischi infettivi superiori agli altri interventi. Una volta identificato il menisco della giusta dimensione, questo viene suturato artroscopicamente e fissato alla superficie tibiale nativa attraverso dei tunnel ossei. La procedura non dura più di un’ora, il paziente resta ricoverato per una notte al massimo, e necessita di una ginocchiera per proteggere il trapianto.

Il rispetto delle strutture meniscali, la ricostruzione legamentosa, i trattamenti per le lesioni condrali e il riallineamento assiale dell’arto inferiore, fanno parte del progetto di “Sport Medicine” intrapreso nell’Unita Operativa do Ortopedia e Traumatologia dell’ospedale di Lugo.