“Anche quando tutto o è o pare perduto bisogna rimettersi tranquillamente all’opera e ricominciare dall’inizio.”
Così diceva Antonio Gramsci ed aveva ragione. Tutto sembra per ora perduto anche se l’apprendimento è un tesoro che dovrebbe seguire i giovani ovunque.
Il liberismo, la dittatura finanziaria delle grandi industrie e delle multinazionali stanno da anni umiliando i giovani garantendo loro solo un futuro di incertezze, imponendo loro dei sacrifici per ottenere solo quello che è effimero e non quello che è sostanziale.
La cultura per il mercato è utile solo se serve al mercato stesso e non alla crescita intellettuale e sociale dei giovani e dei cittadini. La cultura serve solo se produce denaro,la cultura è utile solo come acquisizione di dati che devono essere accettati sic et simpliciter senza approfondimenti o discussioni, la cultura come un enorme spot pubblicitario o come una branca del marketing.
La destra e la sinistra che ne è l’ altra faccia, hanno distrutto la cultura ed ucciso le speranze di un futuro sereno per i giovani.
Da anni assistiamo alla distruzione del nostro sistema scolastico voluto dalla destra liberista e dalla connivente sinistra più o meno arcobaleno e “sardinizzata”.
I giovani soffrono da anni per il disfacimento delle nostre strutture scolastiche, per le continue privatizzazioni a favore delle scuole paritarie, per le classi pollaio, per gli edifici che cadono a pezzi e per i pochi insegnanti.
I giovani soffrono per il modello di alternanza scuola/lavoro, per il ricatto della formazione professionale che prepara ad un futuro di precarietà e sottomissione.
I giovani soffrono per il curriculum dello studente che tiene conto di elementi che avvantaggiano i più benestanti.
I giovani soffrono per il numero chiuso all’Università voluto perché la cultura è stata con scienza e coscienza sottomessa al mercato del lavoro capitalistico salvo poi accorgersi, durante la tragica pandemia, di avere pochi medici e di dover ricorrere agli aiuti della Cuba socialista a cui va tutta la nostra stima, il nostro affetto e la nostra gratitudine.
L’Erasmus fa conoscere l’Europa ai giovani e fa capire loro come sarà il futuro, sottopagati, senza diritti sociali ed in un perenne conflitto con se stessi ed i propri coetanei.
Perché il primo che arriva bene alloggia ma per gli altri non ci sarà pietà, “questo è il capitalismo, bellezza”!
Ed allora perché un giovane non dovrebbe votare comunista?
Perchè un giovane non dovrebbe dire basta a questo sconcio ed a questa ipocrisia?
Perché un giovane non dovrebbe impegnarsi per costruire una società più giusta e più equa e non ribellarsi alla bestialità della società capitalista ?
A Ravenna c’è solo una lista comunista quella con falce e martello bianca, il Partito Comunista di Marco Rizzo.
Chi a Ravenna è comunista vota Lorenzo Ferri.”