Un prezioso manoscritto della biblioteca Classense è esposto al museo Jacquemart-André di Parigi nell’ambito della mostra “Botticelli. Artiste et designer”, inaugurata giovedì 9 settembre, che celebra il genio creativo di Sandro Botticelli (1445 – 1510) e l’attività della sua bottega attraverso l’esposizione di una quarantina di opere insieme ad alcuni dipinti dei suoi contemporanei fiorentini. Ad accompagnare il manoscritto Floriana Amicucci, conservatrice della Biblioteca.
Botticelli, senza dubbio uno dei pittori più famosi del Rinascimento, viene presentato nel suo ruolo di ideatore, ma anche di imprenditore e formatore. Viene indagata in particolare l’attività della sua bottega, un laboratorio ricco di idee, tipico del Rinascimento italiano, dove si formavano le nuove leve di artisti. Seguendo un ordine cronologico e tematico, il percorso di mostra illustra lo sviluppo stilistico personale di Botticelli, i legami tra la sua opera e la cultura del suo tempo, nonché l’influenza che egli stesso esercitò sugli artisti fiorentini del Quattrocento.
La mostra, visitabile fino al 24 gennaio 2022, beneficia di prestiti di prestigiose istituzioni come il Louvre, la National Gallery di Londra, il Rijksmuseum di Amsterdam, i Musei e Biblioteche Vaticane, gli Uffizi, la Galleria Sabauda di Torino, la Galleria dell’Accademia e il Museo Nazionale del Bargello di Firenze, la Gemäldegalerie di Berlino, l’Alte Pinakothek di Monaco e la Biblioteca Classense di Ravenna.
Il prestito ravennate
Il lavoro di Botticelli come illustratore è noto soprattutto grazie ai disegni da lui dedicati alla Divina Commedia, due dei quali presenti in mostra, ma l’attribuzione di un “Trionfo d’amore” contenuto nel manoscritto classense n. 143 consente di studiare un momento abbastanza precoce della sua attività. Il manoscritto contiene il Canzoniere e i Trionfi di Francesco Petrarca, è un codice della seconda metà del XV secolo, in pergamena, di fattura molto raffinata. Il grande pregio del manoscritto è dato senza dubbio dalla magnifica illustrazione a piena pagina del Trionfo d’Amore sulla quale la critica si è a lungo interrogata individuandone stilemi botticelliani. Jonathan K. Nelson, professore di storia dell’arte presso la Syracuse University Florence, lo ha assegnato allo stesso Botticelli nel catalogo della mostra del Metropolitan Museum di Tokio, al quale fu concesso in prestito nel 2016 per l’importante mostra “Botticelli e il suo tempo” (16 gennaio-3 aprile).