“Accogliamo con favore la decisione dello slittamento dell’applicazione della resa massima alla campagna successiva a quella del 2021. Questo, come auspicato da Coldiretti, per avere congrue tempistiche al fine di collaborare con la Regione Emilia-Romagna alla definizione di parametri e di eventuali deroghe calibrate sull’effettiva capacità produttiva del territorio, quindi in grado di garantire sempre la massima tutela dei produttori e dell’intero settore vitivinicolo”.
Lo ha detto il Presidente di Coldiretti Emilia Romagna, Nicola Bertinelli in merito alla decisione di posporre l’entrata in vigore delle modifiche alla Legge 238/2016, meglio nota come “Testo Unico del Vino”, tra cui l’introduzione «a decorrere dal 1° gennaio 2021 o, se successiva, dalla data di entrata in vigore del decreto, della resa massima di uva a ettaro delle unità vitate iscritte nello schedario viticolo diverse da quelle rivendicate per produrre vini a DOP e a IGP”.
“Bene la proroga – gli fa eco Nicola Dalmonte, Presidente di Coldiretti Ravenna – ma il percorso di costruttivo confronto con la Regione, con la quale abbiamo in questi mesi collaborato proprio per evitare che nuovi vincoli possano penalizzare produttori vitivinicoli già gravati da importanti danni da gelo, non termina qui, vogliamo infatti che ogni modifica alla normativa sia ben calibrata sulle potenzialità effettive di un settore che è centrale per il nostro territorio dato che la provincia di Ravenna è prima in regione per superficie vitata”.
Per tornare ai limiti di resa, dato che oggi non è stato ancora approvato il DM che stabilisce eventuali deroghe alle 30 tonnellate/ha – conclude Coldiretti – “il vincolo imposto per la resa massima sarà applicato solo dalla vendemmia successiva alla sua approvazione. Per la vendemmia 2021 sono quindi confermate le 50 ton./Ha”.