“Il green pass va a coprire l’effetto di anni di tagli, privatizzazioni e privazioni di diritti sociali in Italia e anche in Emilia Romagna. La chiusura di ospedali di Bonaccini, i tagli alla sanità pubblica e i finanziamenti a quella privata “così alziamo la qualità delle prestazioni” diceva Bonaccini, i tagli sempre della giunta PD di Bonaccini di 815 posti letto, infine il Sindaco De Pascale che spalanca le porte di Ravenna al gruppo privato Garofalo Health Care Spa” afferma Lorenzo Ferri, candidato sindaco del Partito Comunista di Ravenna.
“Il PD prima distrugge la Sanità pubblica, poi ora piange lacrime di coccodrillo, scaricando sul popolo le responsabilità di una gestione scriteriata del COVID19. E’ altresì oltraggioso che arrivino minacce di obbligatorietà del green pass sui luoghi di lavoro, quando alla salute dei lavoratori non è mai fregato niente a nessuno, visto che ci sono ogni anno più di mille morti sul lavoro, per non parlare dei numeri di incidenti, infortuni e malattie” prosegue Ferri.
“Sul green pass va fatto un ragionamento che va oltre la discussione sui vaccini. Questo governo, come tutti gli altri, servo dei grandi gruppi capitalistici, delle banche e dell’Unione Europea, pensa sempre e solo al profitto e non al benessere degli individui, e che pur di non assumersi le dovute responsabilità, delega ad improvvisati controllori il compito di chi può e chi non può accedere alle basilari e primarie attività di vita quotidiana. Si può ottenere il green pass anche senza la vaccinazione stessa, previo tampone (a pagamento) entro le 48 ore. Segno evidente che l’obiettivo del governo non è la salute” afferma Ferri.
“Per questo ribadiamo che nessun lavoratore deve perdere posto di lavoro o stipendio per mancanza di green pass, che diventa una scusa ulteriore per licenziare. Sui luoghi di lavoro si rafforzino i protocolli di sicurezza e si investa in sanità pubblica e in servizi. Vista la recente sentenza del tribunale di Modena, che conferma la sospensione dal lavoro e dallo stipendio di due lavoratrici non vaccinate, o ancora il comunicato della direzione di Sterilgarda, che annuncia il cambio di mansioni o la sospensione lavorativa e retributiva per chi a settembre sarà sprovvisto di Green pass oppure – come scritto nel decreto del Consiglio dei Ministri – che chi non avrà il green pass in ambito scolastico e universitario, sarà considerato assente ingiustificato e dal 5° giorno di assenza sarà sospeso dal rapporto di lavoro e quindi dalla retribuzione” prosegue Ferri.
“Esigiamo:
– Il rafforzamento della sanità pubblica, con aperture di tanti ospedali territoriali chiusi negli ultimi anni e nuove aperture per una sanità capillare e di prossimità.
– La formazione e assunzione di dottori, infermieri e tutto il personale sanitario che serve al nostro popolo.
– Evitare le classi pollaio aumentando il numero di aule, di insegnanti e di personale.
– Evitare il sovraffollamento del trasporto pubblico locale, aumentando i mezzi, le corse e il personale
– Togliere il brevetto sui vaccini, investire per le produzioni mediche in Italia in regime pubblico.
– Riconoscere anche i vaccini Cinese, Cubano e Russo
Solo in questo modo sarebbe possibile risolvere alcune evidenti criticità del provvedimento ed evitare conseguenze come quelle già in atto ad esempio nel mondo del lavoro, dove il green pass diventa il nuovo strumento di oppressione di lavoratrici e lavoratori” conclude Lorenzo Ferri.