Apprendiamo con sconcerto del gravissimo episodio occorso mercoledì 11 agosto ad una guida ambientale, aggredita da bracconieri alla foce del Bevano mentre accompagnava in visita una comitiva. Nell’esprimere solidarietà ed auguri di pronta guarigione alla guida, dovuta ricorrere alle cure del Pronto Soccorso solo per aver osato far presente ai pescatori di vongole di frodo i divieti di raccolta vigenti nella foce, spiace constatare come la situazione nel ravennate sia diventata intollerabile, ed appaia del tutto fuori controllo.
Sembra quasi, davanti a bande che potremmo definire di stampo criminale, molto spesso assai organizzate e pericolose e pronte a contendersi ogni specchio d’acqua da mettere a lauto reddito, che le Istituzioni abbiano alzato le braccia e si siano arrese. Alla mercé dei bracconieri le Pialasse, anche nelle zone più inquinate prossime alle zone industriali e portuali, le foci dei corsi d’acqua, le acque interne. Ricordiamo, per quanto riguarda i molluschi, che essi vengono utilizzati come rilevatori della qualità delle acque e dei fondali, in quanto recettori assai sensibili di sostanze inquinanti e, inutile aggiungere, assai dannose per la salute umana.
Quintali di pescato privi del benché minimo controllo sanitario che quotidianamente rientrano nella filiera alimentare: nulla può far escludere che finiscano anche nei nostri piatti.
Ricordiamo un incontro la scorsa primavera in cui il Prefetto di Ravenna ha negato l’esistenza di alcun tipo di emergenza ambientale e sanitaria presso la Pialassa Piomboni, nella zona del “cimitero delle navi” e degli sversamenti di idrocarburi della Berkan B., e di come non gli risultasse in essere la pratica della raccolta abusiva di vongole a scopo commerciale in larga scala in prossimità dei relitti. Fatto invece rilevato in molte occasioni dalle Istituzioni preposte ai controlli, Capitaneria di Porto in primis. Restando in tema, aggiungiamo, stando al Piano Operativo Triennale 2021-23 recentemente presentato dall’Autorità di Sistema Portuale di Ravenna, che la rimozione dei rifiuti navali del “cimitero”, tossici e nocivi ed in fase di completo disfacimento, è prevista per i prossimi anni, ovvero, visto l’andazzo, presumiamo decenni, e che quindi, senza interventi di alcun genere, la raccolta di frodo proseguirà indisturbata ed in piena tranquillità, dato che la zona è stata anche transennata.
Chiediamo quindi a tutti gli Enti la massima attenzione su questa emergenza sanitaria ed ambientale che rischia gravi ripercussioni sui cittadini a breve e a lungo termine, al Sindaco di valutare il divieto della raccolta di molluschi in tutta la Pialassa Baiona, ed al Prefetto di non girarsi dall’altra parte e di farsi parte diligente nel dichiarare l’emergenza per la Pialassa Piomboni.