Se la sicurezza nel 2016 era il tema della campagna elettorale oggi è solo uno dei temi programmatici. Anche se qualcuno si sente orfano di quei tempi, e vorrebbe una città in balia di orde barbariche, questo è il dato di fatto. Uno stato di cose che lo si è ottenuto anche grazie al lavoro dell’amministrazione in questi anni sulle politiche legate alla sicurezza e all’antidegrado.
Politiche che hanno ridisegnato la Polizia Locale, dotandola di organici adeguato; iniziato il lavoro di infrastrutturazione di città, forese e lidi con dispositivi tecnologici e introdotto strumenti normativi moderni, in grado di garantire sempre maggior vivibilità a una città già ricca di altissimo senso civico. Certo lo zero non potrà mai esserci, ma l’aver riportato il territorio a dei livelli sostanzialmente migliori rispetto l’andamento nazionale, anche sul versante furti, preservando il rispetto delle persone e il grado di civiltà della città, è un grande risultato che si è ottenuto.
Mi piacerebbe chiedere, a chi annuncia un programma mirabolante il cui primo dei 21 capitoli avrà come titolo “Il diritto alla sicurezza”, perché se aveva una geniale soluzione contro il fenomeno dei furti, non l’abbia svelata gli scorsi anni. In ogni caso, non per sfiducia verso chi è bravissimo a ricordarsi dei furti quando arrivano le elezioni, preferisco continuare ad affidarmi alla competente e professionale opera portata avanti in questi anni dal Prefetto e dal Comitato provinciale PER l’Ordine e la Sicurezze Pubblica – al quale siede anche il sindaco come funzionario di Governo (dunque, con modeste, se non nulle possibilità di incidere su ordine e sicurezza Pubblica)- i cui risultati, sempre naturalmente migliorabili, sono sotto gli occhi di tutti.
Questo anche grazie alle politiche dell’amministrazione e col concorso al sistema della nostra Polizia Locale le cui azioni, che traducono operativamente le linee politiche dell’amministrazione, oltre che apprezzate dai cittadini, sono pressoché quotidianamente riscontrabili nei resoconti delle cronache.