Nei giorni scorsi il C.d.A. del Consorzio di bonifica della Romagna Occidentale ha approvato il bilancio consuntivo 2020 dell’Ente. Un bilancio relativo a un anno molto particolare, causa pandemia, che ha inevitabilmente avuto qualche riflesso, anche se minimo, sull’attività del Consorzio. Un’attività che è proseguita sempre senza soste, in alcuni limitati casi in modalità smart, per garantire appieno lo svolgimento della funzione a beneficio dei consorziati, la sicurezza idraulica del territorio, la fornitura dell’acqua irrigua per l’agricoltura. Senza tralasciare la fondamentale attività di progettazione delle opere atte ad ampliare la rete irrigua e a ridurre il rischio idraulico nel territorio e la successiva direzione lavori durante la loro esecuzione.

Sottolinea il Presidente del Consorzio di bonifica della Romagna Occidentale, Antonio Vincenzi: «L’emergenza Covid-19 non ha fermato, e non fermerà il lavoro del Consorzio, visto che purtroppo dovremmo averci a che fare anche in questo secondo semestre del 2021. Lavoro che prosegue nell’ottemperare i propri doveri nei confronti della società e degli agricoltori, in quanto la sicurezza idraulica del territorio e le necessità irrigue delle colture agricole non possono attendere. Il Consorzio cercherà di cogliere anche le opportunità che scaturiranno dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), mettendo a disposizione la propria professionalità ed esperienza per attingere le risorse necessarie per realizzare i progetti indispensabili nell’interesse del territorio e di tutti i consorziati».

Complessivamente il conto economico relativo al bilancio 2020 quantifica i costi e i ricavi dell’ente in 18.375.000 euro. Di questi, 16.890.000 euro riguardano la gestione ordinaria, con principalmente costi tecnici e del personale di campagna per le complesse e capillari attività di manutenzione delle opere irrigue e di scolo, la cui piena funzionalità è condizione indispensabile per il mantenimento del delicato equilibrio dell’assetto idrogeologico del territorio. Inoltre, sono stati di 1.848.000 euro gli accantonamenti. Il ruolo degli accantonamenti è importantissimo, in quanto costituiscono una disponibilità per futuri investimenti in manutenzione straordinaria delle opere e ammodernamenti degli impianti, che sempre più si rendono necessari con il passare degli anni. Lo stato patrimoniale dell’Ente a fine esercizio risulta di 35.471.000 euro, con un rapporto molto soddisfacente tra attivo circolante e passività.

Il Consorzio di bonifica della Romagna Occidentale opera in un comprensorio di oltre 2.000 km quadrati (con una rete canali di 962 km), tra i fiumi Sillaro a ovest, Lamone a est, Reno a nord e il crinale appenninico tosco-romagnolo a sud. Cinque le province coinvolte: Ravenna, in prevalenza; Bologna, nell’area imolese; Forlì-Cesena, nell’area collinare di Modigliana e Tredozio; Ferrara, al confine nord-ovest del comprensorio; Firenze, nel versante adriatico della Regione Toscana che comprende i centri abitati di Firenzuola, Palazzuolo e Marradi. 35 i comuni che fanno parte del comprensorio. Il Consorzio, che ha sedi a Lugo, Faenza, Imola e Firenzuola, è articolato in due distretti: pianura e montano.