Giovedì 24 giugno i vertici dell’Asp Bassa Romagna hanno presentato ai sindaci dell’Unione il bilancio di esercizio 2020. L’incontro è stato occasione per la giunta di ringraziare i circa 250 dipendenti che lavorano nelle strutture per anziani e per persone non autosufficienti dislocate nei nove Comuni della Bassa Romagna.
All’assemblea erano presenti i sindaci di tutti i nove comuni dell’Unione soci dell’Asp, insieme al direttore generale dell’Unione, all’amministratore unico dell’Asp Bassa Romagna Pierluigi Ravagli e alla direttrice Monica Tagliavini.
“Il 2020 è stato un anno straordinariamente difficile per tutti, ma ancora di più per chi ha lavorato per proteggere le categorie più deboli – ha dichiarato Eleonora Proni, presidente dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna -. Il personale delle nostre strutture assistenziali ha dimostrato nei mesi più difficili della pandemia un’incredibile dedizione al proprio lavoro, superando di volta in volta le difficoltà che si presentavano man mano che la situazione si evolveva. Questa dedizione, unita a una grande professionalità, ha permesso non solo di continuare a erogare servizi indispensabili, ma anche di salvare vite”.
Il 2020 è stato chiuso dall’Asp Bassa Romagna con un disavanzo di circa 200mila euro: si tratta della prima annualità chiusa in passivo da quando è stata creata l’Asp. Nel 2019, l’azienda aveva chiuso con un utile di circa 285mila euro.
“Si tratta di un disavanzo contenuto se rapportato allo sforzo messo in campo a partire da febbraio 2020 – ha spiegato Luca Piovaccari, referente per le Politiche socio sanitarie dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna -. Il dato che ci è stato presentato è infatti inevitabilmente legato alla crisi pandemica, che ha comportato un enorme incremento dei costi, parallelamente a un calo delle entrate; da una parte le spese per i dispositivi di protezione, le sanificazioni, e tutto il necessario per il rispetto delle norme anticontagio; dall’altra i posti non coperti per consentire le quarantene e garantire la sicurezza degli ospiti delle strutture. Si tratta comunque di una sofferenza di bilancio alla quale i soci hanno scelto di far fronte, attraverso l’utilizzo di fondi Covid messi a disposizione dal Governo, per evitare qualsiasi ricaduta sulla futura gestione”.
Asp Bassa Romagna, azienda pubblica partecipata dai nove Comuni dell’Unione, nasce nel 2008 dalla trasformazione e fusione delle otto istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza presenti sul territorio della Bassa Romagna.