Il nuovo terminal crociere che verrà realizzato a Porto Corsini vedrà un’affluenza turistica di 300 mila turisti all’anno da Royal Caribbean Group. Sicuramente un potenziale per il territorio che deve però essere gestito nel miglior rispetto dei nostri luoghi e degli impatti sull’ambiente.
“Pare azzardato, dopo e durante la pandemia che stiamo vivendo, parlare di turismo di massa. Sicuramente vogliamo essere ottimisti, ma quello presentato non è proprio il turismo ideale, che dovrebbe essere invece fatto di mobilità dolce e di prossimità”- commenta Legambiente.
A preoccupare particolarmente l’associazione è però l’adeguamento della viabilità: “impensabile che vengano messe sul tavolo nuove strade per meglio gestire il flusso di pullman dal terminal verso Ravenna. Non si riproponga l’ipotesi di penalizzare ingentemente un pezzo della pineta, ma piuttosto si riqualifichi l’esistente per renderlo più funzionale e si mettano in conto compensazioni adeguate, se necessarie”.
Infatti per Legambiente c’è la preoccupazione che venga riproposto un progetto vecchio di 20 anni fa: si tratta della realizzazione di una strada dedicata, che avrebbe interessato alcuni tratti della pineta costiera con abbattimento di aree dal grande valore ambientale e che all’epoca fu bocciato dai residenti.
Secondo l’associazione, il traffico che si andrà a realizzare a servizio del terminal crociere, potrebbe trovare sfogo sul molo San Filippo, strada che per larghi tratti presenta su di un lato l’apertura del canale Candiano e solamente nel suo ultimo tratto, la presenza di pini che necessiterebbero di una manutenzione ordinaria del ciglio banchina, per rendere il più sicuro possibile il passaggio di eventuali pedoni.
Si ritiene che il range ipotizzabile di autobus che potrebbero transitare lungo tale via, potrebbe essere di 150-300 passaggi di autobus al giorno (in funzione del possibile sbarco contemporaneo di 2 navi), tra ingresso e uscita in momenti diversi della giornata e non per tutti i giorni dell’anno. Un carico di viabilità sostenibile rispetto certamente ad altre aree del centro urbano di Ravenna, ma che richiederebbe comunque di uno studio approfondito e di un dibattito sul territorio che non deve però portare a rinunciare ad un pezzo della pineta.
Secondo L’associazione, bene comunque che si vada verso l’elettrificazione della banchina di attracco e si realizzi una nuova area verde per la località
“E’ necessario ridurre al minimo gli impatti legati al passaggio diretto ed indiretto di queste navi. Pertanto la strategia del cold ironing la riteniamo necessaria non solo per il terminal crociere ma su tutte le attività che interessano le banchine del porto di Ravenna in relazione alla produzione di energia elettrica rinnovabile. “
“L’elettrificazione potrebbe però andare ad interessare proprio i pullman ed il traghetto, come forme di azioni di compensazione. Una strategia che nel caso del terminal può essere funzionale anche all’alimentazione di bus direttamente elettrici per spostare le persone nell’entroterra: quelli per lunghe percorrenze dovranno rispondere a requisiti minimi di Euro6, mentre quelli che faranno da collegamento con visite dei monumenti Unesco di Ravenna, potranno essere ad alimentazione elettrica. Il futuro è in tali tecnologie, già presenti in diverse città d’Europa” – conclude.