Senza sostegni e senza tutele, sono un milione a livello nazionale, e oltre 15.000 nella provincia di Ravenna, le lavoratrici e i lavoratori del settore agricolo privato e cooperativo ad aver perso innumerevoli giornate di lavoro a causa delle intemperie climatiche e cimici asiatiche (nella nostra provincia si conta un calo del 33% di giornate in meno rispetto al 2019), che hanno colpito duramente i territori a maggior vocazione ortofrutticola, come quello romagnolo, e a causa delle difficoltà causate dall’emergenza sanitaria in corso e del mancato rinnovo dei contratti provinciali di primo livello per effetto dell’ostracismo delle parti datoriali.
Flai, Fai e Uila di Ravenna parteciperanno, in occasione della giornata di sciopero generale del settore agricolo proclamata per venerdì 30 aprile, alla manifestazione con presidio di fronte alla Prefettura di Bologna (dalle 10 alle 12,30 in piazza Franklin Delano Roosevelt).
“Siamo molto preoccupati – commentano la segretaria generale della Flai Cgil di Ravenna Laura Mazzesi, il segretario generale Fai Cisl Romagna Roberto Cangini e il Segretario della Uila Uil di Ravenna Sergio Modanesi – perché oltre ai danni che questi lavoratori hanno subito negli anni passati, si aggiungeranno le problematiche di quest’anno causate dalle forti gelate dei primi giorni di aprile che hanno annientato i frutteti, causando danni irreparabili ad albicocche, pesche e susine e gravi danni a mele, pere, kiwi e uva. Tutto questo si tradurrà nuovamente in giornate in meno di lavoro provocando non solo una perdita di reddito per i lavoratori, per lo più donne, ma anche una perdita di diritti previdenziali. Il Governo ha dimenticato anche gli stagionali degli agriturismi, da un anno senza lavoro e senza alcun sostegno al reddito, che sono, a tutti gli effetti, lavoratori assunti con contratto agricolo. La nostra battaglia – commentano i sindacalisti – non è solo per i lavoratori del nostro settore ma è rivolta a tutti, perché parla di equità e giustizia sociale. Contro il grande bluff dei governi che danno alle imprese e dimenticano i lavoratori, per il riconoscimento di diritti contrattuali e di un reddito dignitoso il 30 aprile sarà sciopero”.