A partire da questi mesi è in atto la discussione tra la Regione Emilia – Romagna, gli Enti Locali e le associazioni degli agricoltori in merito alle priorità strategiche e all’utilizzo delle risorse per il Programma di Sviluppo Rurale (PSR) relativo al biennio in transizione 2021-2022.
In attesa dell’entrata in vigore della nuova Politica agricola comune, per il biennio 2021-22 continuano ad applicarsi le regole della PAC 2014-2020. Dal 2023, invece, i fondi europei per l’agricoltura dovrebbero essere gestiti in base alla riforma, che prevede un nuovo modello di gestione centralizzato che, attraverso un Piano strategico nazionale, stabilirà̀ la programmazione sia delle risorse per i pagamenti diretti, nell’ambito del primo pilastro, che di quelle per lo sviluppo rurale, nel secondo. Le risorse per entrambi i periodi, quello transitorio 2021-22 e quello della nuova PAC 2023-27, provengono dal Quadro finanziario pluriennale, che per il settennato assegna alla Politica agricola comune 336,4 miliardi di euro a prezzi 2018. Nel primo biennio, però, la politica di sviluppo rurale beneficia anche di fondi aggiuntivi provenienti da Next Generation EU: 7,5 miliardi in tutto, oltre 8 in prezzi correnti, di cui circa 910 milioni di euro per l’Italia.
Nella seduta del consiglio comunale di Ravenna di martedì 20 Aprile, presenteremo un question time – afferma Lorenzo Margotti Consigliere Comunale PD – con il quale chiediamo all’assessore Massimo Cameliani, quali iniziative intende assumere nel dialogo costruttivo con la Regione Emilia – Romagna, per una corretta ed equilibrata ripartizione delle risorse agricole su base regionale, in particolare per gli interventi del PSR riconosciuti all’interno della Provincia di Ravenna, vista la sua conformazione e caratterizzazione legata al settore agroalimentare che ha da sempre rivestito un ruolo di grande importanza in termini economici e sociali.