Questa mattina, in videoconferenza, il Presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini ha fatto il punto sulla situazione dei contagi in Regione insieme all’assessore alla Sanità Raffaele Donini. “Il contagio è partito molto più veloce di prima a causa delle varianti. Se questa crescita, avvenuta in 10-15 giorni, non trova un’accelerazione nella risposta rischiamo di essere travolti. Noi come altre parti d’Italia” ha dichiarato Bonaccini, aggiungendo che la variante inglese “pare quasi essere un nuovo virus per diffusione e categorie d’età”.
“Dobbiamo contrastare e circoscrivere il contagio con misure più restrittive su indicazioni che la sanità regionale ci dà. Senza misure la curva continuerebbe a crescere. Rispetto alle precedetti volte le limitazioni della zona arancione classica non bastano più, per come il virus corre rapidamente. Dobbiamo stringere oggi e farlo subito per augurarci di non farlo più dopo. Sono decisioni difficili, me ne prendo tutta la responsabilità. Occorre agire adesso per un pericolo che ha rialzato la testa con le varianti” continua il Presidente della Regione Emilia-Romagna, che ha affermato inoltre che tutta la regione potrebbe trovarsi da lunedì in zona rossa. Venerdì il Governo, sulla base dell’andamento dei contagi, deciderà se introdurre ulteriori limitazioni.
Bonaccini durante la conferenza ha rivolto anche un pensiero a chi sta subendo le conseguenze della pandemia: “Dispiace davvero per gli studenti, i loro genitori, le categorie economiche e commerciali, ma avvertiamo la responsabilità morale di salvaguardare al primo posto la salute delle persone”.
Già a partire da domani, giovedì 4 marzo, la Città metropolitana di Bologna e la provincia di Modena passeranno in zona rossa, mentre la provincia di Reggio Emilia diventerà “arancione scuro”.
Il quadro illustrato dall’assessore Donini durante l’incontro evidenzia come la mutazione genetica del virus, soprattutto la cosiddetta variante inglese, abbia assunto una consistenza molto elevata su tutto il territorio regionale, in particolare nelle tre province interessate dal nuovo provvedimento, traducendosi in una maggiore diffusività e contagiosità.
Negli ultimi 15 giorni in Emilia-Romagna si sono registrati 423 decessi e 24.878 nuovi casi, con l’incidenza (cioè numero di contagi su 100mila abitanti) passata da 255 nella settimana dal 15 al 21 febbraio a 341 in quella successiva, con un forte impatto sui ricoveri, sia nei reparti Covid che nelle terapie intensive. I primi hanno raggiunto il livello di guardia del 40%, mentre le terapie intensive lo hanno addirittura superato (sarebbe del 30%), posizionandosi al 32%.