Europa Verde torna a criticare il sito di stoccaggio di CO2 dell’Eni: “Una truffa. L’Europa ha già bocciato questi progetti”

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L’impianto di stoccaggio di CO2 che Eni vorrebbe costruire a Ravenna è un progetto ancorato al passato, definito, con un gioco di parole, fossilizzato. Europa Verde della provincia di Ravenna ha organizzato nella serata di giovedì un webinar dedicato al grande impianto, il più grande al mondo, dell’azienda multinazionale. Un progetto che inizialmente era rientrato all’interno del Recovery Plan, ma è stato in un secondo momento stralciato. D’altronde, secondo i dati citati dai Verdi, gli studi dell’Unione Europea su questa tipologia di impianti hanno portato a ritenerli investimenti infruttiferi e non sostenibili.
Più volte i contestatori del progetto hanno accusato l’Eni di voler nascondere la CO2 “sotto il tappeto” per continuare a fare quello che si è sempre fatto, ovvero continuare a sfruttare fonti fossili e non rinnovabili. Critiche anche al Partito Democratico ravennate per aver promosso una normativa che semplificherà la valutazione di impatto ambientale per il sito di stoccaggio, contrariamente invece a quanto avverrà per le pale eoliche al largo della costa. Un’analisi del progetto Eni è stata realizzata da Vincenzo Balzani, chimico, professore emerito all’Università di Bologna.