Francesco Baracca, il primo pilota da caccia in Italia, campione indiscusso di abilità e di coraggio, Medaglia d’Oro al valor militare, è sicuramente uno dei grandi eroi della Prima Guerra Mondiale. E la sua memoria suscita ancora molto interesse. Temprato in 63 combattimenti, affermò quelle virtù italiane di slancio e di audacia combattendo contro l’aviazione austro-tedesca, abbattendo trenta velivoli nemici.

Ma dietro questa narrazione epica c’è anche un aspetto profondamente umano della vita di questo eroe lughese della Grande Guerra.

La novità di questo di questo libro, l’aspetto più importante, è la ricostruzione degli avvenimenti che riguardano il mistero della morte di Francesco Baracca: chi lo ha abbattuto? Si è suicidato? È stato abbattuto da un aeroplano nemico? Queste sono le domande che tutti si sono sempre poste.

L’autore, Mauro Antonellini, Conservatore del Museo “Francesco Baracca” di Lugo di Romagna,

ha scelto di andare al fondo di questi interrogativi attraverso una sorta di storia documentata: vuole fare conoscere questa misteriosa vicenda attraverso i documenti dell’epoca (riprodotti integralmente) e i racconti dei testimoni oculari.

“Ho cercato di introdurre il lettore nel clima di quei giorni – spiega l’Autore – attraverso gli articoli scritti da importanti cronisti dell’epoca, come Antonio Beltramelli e Gino Piva: oltre ad essere di pregio giornalistico, ci riportano, con un trasporto emotivo straordinario, al sentimento di una Italia in guerra, incerta del proprio destino. Fatti ed emozioni corredati da più di cento fotografie, molte delle quali inedite e altre rare, che hanno la stessa valenza e forza narrativa dei documenti, in quanto rappresentano visivamente quegli avvenimenti.” Attraverso la ricostruzione degli eventi, l’autore formula la sua ipotesi sulla dinamica della morte di Francesco Baracca. Una ricostruzione diversa da quelle formulate fino ad oggi, che non pretende di essere la verità, ma che, seria e documentata, cerca di fare luce sul mistero della morte di Francesco Baracca. Un mistero che permane, ma forse diviene un po’ meno “misterioso”.