Andrea Tritella è un genitore di una bambina che frequenta la scuola don Milani, in via Corbari e, come altri genitori prima di lui, punta a sensibilizzare su un problema orami annoso della scuola affacciata sulle prime colline: il traffico intenso delle auto dei genitori negli orari di ingresso e uscita degli studenti, le soste selvagge, il pericolo rappresentato per chi si reca a scuola a piedi o in bicicletta. Andrea Tritella ha così deciso di scrivere una lettera pubblica, rivolta a tutti, ai genitori coinvolti, a tutta la cittadinanza, all’amministrazione comunale che già altre volte in passato era stata interpellata riguardo al problema:
“Domani mattina io e mia figlia arriveremo a scuola con cinque o dieci minuti di ritardo. Mia figlia frequenta l’istituto Don Milani a Faenza. Il motivo per cui entreremo in ritardo, domani mattina e forse anche per i giorni a seguire, fa capo a una situazione che a mio avviso è divenuta ormai insostenibile. L’entrata principale della scuola è dotata di ampio parcheggio (quello in via Corbari 92), e nei dintorni c’è la possibilità di lasciare l’auto in modo urbano- siamo a Faenza! Una cittadina di circa settantamila abitanti, non certo un grande agglomerato asfissiato dai problemi dei grossi insediamenti metropolitani. Certo, bisogna prendere in considerazione di farsi due passi a piedi (e non mi pare una cosa così grave). Ma il desiderio di poter entrare con le macchine direttamente in classe è troppo forte! E dunque, anche se i parcheggi nelle vicinanze rimangono vuoti, marciapiedi e aree verdi intorno alla scuola vengono occupati in modo selvaggio e inurbano dalle auto. Si è costretti a camminare in mezzo alla strada con automobilisti distratti il cui unico scopo è il parcheggio. Questa mattina c’era anche del ghiaccio sull’asfalto e io e mia figlia, una bambina di sette anni, stavamo per essere investiti (oltre al fatto che ci siamo respirati “lo schifo” visto l’ingorgo che c’era in via Corbari). Ho provato a dire in giro che questa è una situazione incivile, mi è stato risposto che bisognerebbe prendere in considerazione anche le esigenze altrui. Bene, a causa delle “esigenze” altrui (violare il codice della strada è un’esigenza?) domani mattina una bambina di sette anni dovrà entrare dieci minuti dopo a scuola. Oppure rischiare di essere investita da un SUV”