Come è noto, e se ci sarà conferma da parte delle istituzioni, l’impianto di stoccaggio della CO2 a Ravenna è stato escluso dai progetti da finanziare con il Recovery Fund.
E’ una buona notizia, ma riteniamo che non possa bastare a tranquillizzare l’opinione pubblica. Anche perché la levata di scudi (di cui leggiamo sulla stampa) da parte della maggior parte delle realtà politiche (con in testa il PRI e Azione, ma con adesioni da ogni parte), che gridano all’ occasione mancata, vorrebbe presentare il fatto come un “dispetto” fatto a Ravenna, alla sua economia e al suo futuro. Quello che ci dispiace profondamente, invece, è l’appiattimento del mondo sindacale, che dovrebbe invece essere in prima linea nell’impegno per una vera riconversione.
La nostra contrarietà a questo impianto è sempre stata totale, per l’alto costo economico, per i rischi intrinseci e soprattutto per l’inefficacia nel contrasto all’emergenza climatica, perché prevede di continuare ad utilizzare le fonti fossili come risorsa energetica principale. L’opzione di produrre il cosiddetto idrogeno blu, cioè quello derivante dall’uso del gas (a ciò sarebbe principalmente deputato l’impianto di stoccaggio della CO2), fra l’altro, non rientra tra le priorità della Commissione europea, che si è espressa con nettezza in favore dell’ idrogeno verde, prodotto dalle rinnovabili.
Confidiamo che i fondi vengano indirizzati invece agli interventi strategici di lotta all’inquinamento atmosferico e di sviluppo delle fonti rinnovabili, che lo Stato e la Regione Emilia-Romagna devono predisporre, e riteniamo che oggi si presenti l’occasione per fare di Ravenna un centro avanzato di studio e realizzazione di progetti per avviare finalmente una transizione energetica reale, che anche dal punto di vista occupazionale offre grandi opportunità.
Nel frattempo siamo convinti che sia necessario proseguire nel lavoro di approfondimento e informazione, perché la conoscenza delle diverse possibili strade della riconversione ecologica diventi patrimonio dell’intera comunità ravennate e di tutto il Paese.
Intendiamo organizzare, per SABATO 20 MARZO (con le modalità che saranno consentite dall’evolvere della pandemia e dalle relative restrizioni) una GIORNATA SEMINARIALE DI STUDIO E DI DISCUSSIONE CON LA PARTECIPAZIONE DI PERSONALITA’ DEL MONDO SCIENTIFICO ED ACCADEMICO.
A tale evento invitiamo fin d’ora il Sindaco di Ravenna e gli assessori interessati, i Sindaci dei comuni costieri, i rappresentanti delle realtà politiche, sindacali, categoriali, associative e tutta la cittadinanza.
Nel frattempo la mobilitazione ambientalista deve continuare, perché la svolta necessaria si avvii concretamente. Questo coordinamento aderisce pertanto alle prossime iniziative del movimento “Fridays for Future” e alle altre manifestazioni previste per le prossime settimane e per i prossimi mesi.