Un gruppo di cittadini che frequentano la pista ciclopedonale di viale Alberti, nel tratto di circa due chilometri tra il quartiere residenziale e commerciale e la rotonda Croazia, nei pressi di viale Galilei, ci ha segnalato i seguenti problemi di sicurezza meritevoli di essere affrontati dall’amministrazione comunale. La scorrevolezza della carreggiata stradale, assenti pedoni e ciclisti che viaggiano sulla propria pista, spingono i conducenti dei mezzi a motore ad assumere velocità elevate, a volte anche folli, ben superiori al limite dei 50km/h. In quanto a pericolosità, il resto lo fa il traffico molto intenso, inducendo anche sorpassi spericolati.
Il primo problema strutturale si pone in prossimità della rampa che porta sull’argine sinistro del fiume Montone, prima che confluisca nei Fiumi Uniti, dove la strada incrocia un attraversamento pedonale utilizzato da molti pedoni e da ciclisti col velocipede a mano per salire la rampa e arrivare allo sterrato lungo il fiume dove si può procedere in tranquillità a contatto con la natura.
Quasi nessun veicolo a motore si arresta per dar loro la precedenza, anche perché dal lato della pista ciclopedonale la visibilità è scarsa. L’automobilista o il motociclista che si ferma rischia grosso anche lui, perché (come già successo con testimonianza diretta) chi lo segue ad alta velocità non può che tamponarlo violentemente.
La stessa situazione si verifica nel passaggio pedonale successivo, oltre il sottopasso della Ravegnana, verso viale Galilei, dove, non essendoci neanche i dissuasori, attraversare la strada è ancora più pericoloso.
Applicare il piano per la Mobilità Sostenibile
Circa un anno fa, queste problematiche furono rappresentate all’amministrazione comunale dalla cittadinanza con richiesta di messa in sicurezza dei due attraversamenti pedonali, che non ha ricevuto accoglienza. Sono però passati meno di due anni da quanto il consiglio comunale ha approvato il Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile (PUMS), la cui attuazione avrebbe dovuto avvalersi, secondo la “Dichiarazione di sintesi”, di “significative risorse” destinate ai tre principali obiettivi, uno dei quali il “potenziamento e messa in sicurezza della rete ciclabile”.
Non sta certo ai cittadini, né ai consiglieri comunali, stabilire come i suddetti due punti “caldi” della pista ciclopedonale di viale Alberti possano essere messi in sicurezza, bensì alla Giunta comunale, attraverso i servizi e i relativi apparati tecnici,che ne hanno le competenze e i mezzi.
Siano impianti semaforici a chiamata, siano rilevatori di velocità con funzione deterrente della velocità, o sia altro, ci pare indubbio che l’assessorato ai Lavori pubblici e la dirigenza dei servizi Viabilità/Mobilità e Strade possano e debbano assumersi questo impegno. Di qui un’interrogazione che Lista per Ravenna ha indirizzato al sindaco.